È morto Peppe Vessicchio, aveva 69 anni: il decesso in ospedale a causa di una polmonite interstiziale

È morto Peppe Vessicchio, aveva 69 anni, a causa di una polmonite interstiziale precipitata molto rapidamente. Il celebre direttore d'orchestra è scomparso questo pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma – come riportato dall'Adnkronos – dove era arrivato a seguito di una complicazione improvvisa. Vessicchio era uno dei volti più amati della musica italiana e il suo nome è legato al Festival di Sanremo. Compositore, arrangiatore e volto televisivo tra i più amati dal pubblico, era anche protagonista come insegnante del talent show Amici di Maria De Filippi. I funerali saranno strettamente privati. "Mi colpisce molto la notizia della morte di Peppe Vessicchio, sono molto dispiaciuto" ha detto all'Adnkronos il sindaco di Sanremo Alessandro Mager.
Vessicchio era nato a Napoli il 17 marzo 1956 e aveva collaborato con artisti come Gino Paoli – per cui firma canzoni come ‘Ti lascio una canzone' e ‘Cosa farò da grande', Edoardo Bennato e Peppino di Capri. "Dirige l'orchestra il maestro Peppe Vessicchio" è una delle frasi iconiche del Festival di Sanremo che aveva vinto per quattro volte come direttore d'orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel (‘Sentimento'), nel 2003 con Alexia (‘Per dire di no'), nel 2010 con Valerio Scanu (‘Per tutte le volte che') e nel 2011 con Roberto Vecchioni (‘Chiamami ancora amore'). L'ultima volta che è salito sul palco dell'Ariston era nel 2022 esibendosi assieme a Le Vibrazione suonando il piano nella cover di Live and Let Die dei Wings.
Ogni anno all'annuncio dei nomi in molti si chiedevano se ci fosse il suo nome tra i direttori d'orchestra, ma negli ultimi anni aveva saltato l'appuntamento, partecipando solo a eventi esterni come le ospitate coi Jackal. Vessicchio ha collaborato con i più grandi nomi della musica italiana e internazionale, da Andrea Bocelli a Roberto Vecchioni, da Zucchero a Elio e le Storie Tese, da Ornella Vanoni a Ron e Biagio Antonacci. Eppure Vessicchio aveva una vita sfaccettata, c'era l'anima pop, ma anche quella seria di studioso e arrangiatore di musica, senza contare gli esordi con i Trettrè, storico gruppo di comici napoletani, ma era anche un ragazzo che si nutriva delle lezioni da uditore al Conservatorio, apprendendo tutti i segreti grazie a personaggi come Aurelio Fierro.
A Fanpage raccontò: "Avere avuto a che fare col cabaret e col teatro mi ha dato moltissimo, quindi quando ho avuto a che fare col pubblico non avevo più solo la musica da rappresentare ma anche la percezione di chi mi stava guardando. Credo che questa volontà di arrivare in maniera serena e sincera a chi sta dall'altra parte mi abbia contagiato fortemente". Amava raccontare gli aneddoti della sua vita, dall'esordio a Sanremo con Zucchero, fino alla performance de la terra dei Cachi con Elio e le Storie Tese, quando la band fu costretta a suonare tutti gli strumenti dell’orchestra – compreso il gong – e accelerarla per farla stare in un minuto, fino alla vittoria a sorpresa con gli Avion Travel.
Il Maestro cominciò a realizzare dischi nella sua città, Napoli, lavorando con artisti come Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Nella sua autobiografia scrive: "Sono diventato direttore d’orchestra per necessità. Il mio vero pallino è sempre stato la composizione. Scrivere, mettere insieme delle note, arrangiare un tema altrui o concepire una melodia è in ogni caso una forma di creazione". Era giovane quando decise di lasciare i Trettré, dove curava la parte musicale, prima che raggiungessero la notorietà proprio per darsi completamente a ciò che gli piaceva di più.
Oltre che direttore d'orchestra e compositore, Vessicchio vanta un curriculum di tutto rispetto anche come arrangiatore, lavorando per Roberto Vecchioni, Andrea Bocelli, Elio e le Storie Tese, Syria, Fiordaliso, Zucchero Fornaciari, Lorella Cuccarini, Avion Travel, Ron, Biagio Antonacci, Ornella Vanoni, Fred Bongusto, Tom Jobim, Ivana Spagna, Max Gazzè, Valerio Scanu. Diresse in diretta mondiale l'orchestra che ha suonato in onore di John Lennon dal Cremlino di Mosca, ma anche il progetto Rockin'1000. Negli ultimi anni aveva allargato il proprio interesse ai pomodori (sic) e aveva intitolato la sua autobiografia "La musica fa crescere i pomodori" e a Fanpage spiegò: "Hanno sempre fatto parte della mia vita, ritornano sempre e poi diventano lo strumento attraverso il quale scopro l'interazione che c'è tra alcuni aspetti della musica e i vegetali e sono stati i primi a essere sottoposti a questa indagine per scoprire l'effetto della musica".
Pochi giorni fa era stato pubblicato il suo libro "Bravo Bravissimo!" in cui – come si legge nella nota stampa dell'editore De Agostini – accompagna i ragazzi alla scoperta del linguaggio musicale attraverso il genio di Mozart. Un approccio chiaro, narrativo e pieno di esempi concreti, per avvicinare anche i più giovani al piacere dell’ascolto". Ma Vessicchio sarebbe dovuto partire in un tour teatrale con Ron per lo spettacolo Ecco che incontro l’anima che avrebbe dovuto prendere il via il 27 marzo 2026 dal Teatro Comunale di Carpi (Modena).
La loro prima collaborazione dal vivo – si legge nel comunicato stampa – per i momenti fondamentali del percorso artistico di entrambi: la musica d’autore eseguita con la raffinata e celebrata direzione d’orchestra, in un racconto che mette in luce i punti di contatto tra due importanti protagonisti dell’entertainment, uniti dalla stessa passione per la qualità, la profondità emotiva, la sperimentazione e, soprattutto, la ricerca di quella bellezza dove la forma rispecchia il valore dei contenuti. Uno spettacolo originale per un pubblico desideroso di farsi sorprendere
Sono tantissime le persone che lo stanno ricordando in questi minuti immediatamente successivi alla sua morte. Carlo Conti lo ha ricordato così: "Con il maestro Vessicchio se ne va un altro grande protagonista del festival e della musica italiana ì. Con il suo carattere, la sua immagine ì, il suo carisma e la sua professionalità era diventato un’istituzione". Fabio Fazio ha detto: "Un uomo dolce e gentile. Un amico. Un grande musicista. Un uomo che ha sempre colto il lato giocoso dello spettacolo. Ho tanti ricordi con lui e Luciana. Ci legavano una stima sincera e un'amicizia autentica. Sono senza parole", conclude il conduttore all'Ansa.