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Da Nord a Sud, in quale museo o parco archeologico passare il Ferragosto

Il 15 agosto apertura straordinaria in tanti siti culturali del patrimonio statale. Ecco tre suggerimenti, dalla Valle d’Aosta alla Calabria, assolutamente da non perdere.
A cura di Redazione Cultura
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Il Forte di Bard, in provincia d'Aosta
Il Forte di Bard, in provincia d'Aosta

Anche il prossimo Ferragosto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo aprirà le porte ai visitatori del patrimonio culturale statale.

Dai resti dell’antica città italica nell’area archeologica di Alba Fucens, a Massa d’Albe in Abruzzo, alle opere di Carlo Levi al Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata a Matera, dai Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria alle tante domus riaperte agli Scavi di Pompei, dagli affreschi apocalittici dell’Abbazia di Pomposa a Codigoro lungo l’antica strada Romea che conduceva i pellegrini dall’Europa centrale e orientale al soglio di Pietro alla residenza asburgica del Castello di Miramare a Trieste: sono solo alcuni della gran parte dei siti che rimarranno fruibili nel corso della giornata estiva, offrendo a cittadini e turisti un’occasione per trascorrere un Ferragosto speciale all’insegna di una grande festa della cultura e godere dello straordinario patrimonio diffuso del nostro Paese.

Sarà "una giornata di festa della cultura con i musei statali aperti tutto il giorno – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini – un'altra importante occasione per cittadini, famiglie e turisti di conoscere e visitare quello straordinario museo diffuso che è l'Italia. Un'altra importante dimostrazione della forza dell'offerta turistica del nostro paese".

L'elenco completo dei musei aperti, gli orari e il costo dei biglietti sono consultabili sul sito del Mibact.

Ecco nello specifico 3 importanti siti del Belpaese da riscoprire da Nord a Sud e che, se vi trovate nei paraggi per vacanze di mare o montagna, potrete visitare lunedì 15 agosto.

Forte di Bard – Museo delle Alpi (Valle d'Aosta)

Il Forte di Bard, in provincia di Aosta, è rimasto pressoché intatto dal momento della sua costruzione e rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento. La piazzaforte è costituita da tre principali corpi di fabbrica, posti a diversi livelli, tra i 400 e i 467 metri: dal più basso, l'Opera Ferdinando, a quello mediano, l'Opera Vittorio, e al più alto, l'Opera Carlo Alberto per un totale di 283 locali.

Il Museo delle Alpi è collocato al primo piano dell'Opera Carlo Alberto, principale corpo di fabbrica della fortezza e per raggiungerlo si compie una vera e propria ascesa in quota, grazie ad avveniristici ascensori esterni di cristallo che dal borgo medievale di Bard, ai piedi del Forte, salgono sino alla rocca. Da lì, lungo un'imponente scala di vetro e acciaio si raggiunge il cuore del complesso fortilizio, dove ha sede il Museo.

Le 29 sale di cui si compone il percorso espositivo sono suddivise in quattro sezioni pensate per condurre il visitatore alla scoperta delle Alpi. Ognuna di esse è lasciata al racconto dei suoi testimoni: il naturalista, il geografo, l'antropologo, il meteorologo che descrivono attraverso brevi interventi video il tema della rispettiva sezione, coinvolgendo direttamente il pubblico nell'esperienza della narrazione.

Monastero di Santa Scolastica a Subiaco nel Lazio
Monastero di Santa Scolastica a Subiaco nel Lazio

Monastero di Santa Scolastica (Lazio)

Il Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, in provincia di Roma, sorge poco più a valle del Sacro Speco. Santa Scolastica era la sorella di San Benedetto, e questa costruzione fa parte dei 14 monasteri da lui fondati lungo il suo cammino di predicazione, il più importante dei quali è certamente l'abbazia di Montecassino.

Per lungo tempo, fino alla fine del XII sec., quello di Santa Scolastica fu l'unico dei monasteri benedettini che resistette ai terremoti ed alle devastazioni saracene. Inizialmente si chiamava "Monastero di San Silvestro" e solo successivamente (verso il IX sec.) prese il nome di "Monastero di San Benedetto e di Santa Scolastica", giungendo alla denominazione attuale solo nel XIV sec. Il periodo di massimo splendore, comunque, lo raggiunse tra l'XI ed il XIII sec.

L'intero complesso si presenta come un insieme di edifici costruiti in epoche e con stili differenti: l'ingresso, contraddistinto da un portale sul quale è riportato il motto benedettino "Ora et labora", è decisamente moderno. Attraverso di esso, però, si raggiungono uno dopo l'altro i ben tre chiostri interni realizzati ciascuno in un'epoca diversa.

La storia nel monastero vanta, nel 1465, l'impiantazione al suo interno della prima tipografia italiana, ad opera dei due chierici tedeschi, grazie alla quale la sua Biblioteca, collocata sul lato nord del chiostro gotico, si arricchì di libri e di incunaboli di grande valore. La valle in cui si trova l'edificio fu talmente caratterizzata, nei secoli, da monaci ed eremiti che l'abitarono in preghiera e meditazione, che ancora oggi viene ricordata come la "Valle Santa".

Parco Archeologico di Capo Colonna (Crotone)
Parco Archeologico di Capo Colonna (Crotone)

Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna (Calabria)

Dieci chilometri più a sud della città di Crotone, sul promontorio di Capo Colonna, dove ieri insisteva il grande Heraion Lakinion, oggi sorge il Parco Archeologico di Capo Colonna realizzato dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. Il Parco si estende lungo 30 ettari di terreno adibito a scavi, e altri 20 ettari adibiti a bosco e macchia mediterranea. Tra le aree sacre più note dell'intero bacino del Mediterraneo, il celebre Heraion Lakinion ruotava attorno al maestoso santuario dedicato alla dea Hera Lacinia.

L'ingresso del Parco è costituito dal nuovo Museo Archeologico, struttura a tre padiglioni incassati nel terreno per ridurre l'impatto ambientale, che raccoglie i reperti rinvenuti nell'area di scavo antistante. Un lungo viale alberato, immerso nella lussureggiante macchia mediterranea conduce alle prime evidenze del Parco Archeologico.

La zona sacra si articola in due aree orientate ad est, ed attraversate dalla solenne Via Sacra. I cospicui oggetti rinvenuti durante gli scavi nel Parco Archeologico sono divisi tra i diversi musei della città di Crotone. Gli ultimi rinvenimenti si trovano nel nuovo e adiacente Museo di Capo Colonna, mentre qualcosa di epoca precoloniale viene esposta nell'Antiquarium di Torre Nao, ubicato all'interno del Parco Archeologico. Nel più attrezzato Museo Archeologico Nazionale di Crotone sono sistemati i primi reperti di età arcaica e sopratutto il prezioso Tesoro di Hera.

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