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“Annientare”: Michel Houellebecq è sempre lui, ma questa volta c’è più luce

È sempre il solito Michel Houellebecq, ma con una significativa differenza: in “Annientare”, dal 7 gennaio 2022 per La Nave di Teseo, c’è tantissima luce.
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È tornato lo scrittore più importante e divisivo al mondo, per questo – dopo aver letto in anteprima il suo ottavo romanzo –vale la pena dirvelo subito che è sempre il solito Michel Houellebecq, ma con una significativa differenza: in "Annientare" – dal 7 gennaio in Italia per La Nave di Teseo e tradotto da Milena Zemira Ciccimarra (in contemporanea con l'edizione originale Flammarion) –  c'è più luce. Dimenticate i personaggi cinici dei recenti "Serotonina" e "Sottomissione". Dimenticate il nichilismo de "Le particelle elementari". La temperatura è cambiata. I protagonisti, questa volta, ancora ingabbiati nelle loro vite coniugali, vorrebbero provare finalmente a risolvere le cose, quasi ci riescono mentre gridano che tutto andrà bene, che non c'è da temere, che il nemico è altrove. Ma il nemico, senza anticipare null'altro, è implacabile. Resta la dolcezza di aver fatto un tentativo: "Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne", si legge alla fine. Non a caso.

Di cosa parla il nuovo romanzo di Michel Houellebecq

Il protagonista di "Annientare" è Paul Raison, consigliere di Bruno Juge, un ministro dell'Economia in ascesa, favorito alle prossime elezioni presidenziali francesi. Entrambi condividono una vita coniugale devastata. Bruno è un uomo completamente solo, tradito dalla moglie, esposto a uno scandalo pubblico al quale è chiamato a far fronte proprio Paul Raison, che vive la sua vita da separato in casa con sua moglie Prudence. Quando un attacco informatico mette in discussione il governo e il futuro politico di Bruno Juge, Paul Raison si trova ad affrontare la tempesta – "un mondo umano fatto di tante piccole palline di merda egoistiche" – mentre tutto il resto della sua vita privata è in procinto di collassare. E in quel momento che Paul ritroverà il coraggio necessario per affrontare le cose, proprio perché riuscirà a ritrovare un legame con sua moglie Prudence.

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L'amore coniugale: un equivoco del nostro tempo

Marcel Jouhandeau scriveva che la vita coniugale e l'amore che l'abita non ha alcun tipo di rapporto con le cose che si danno per scontate: l'amore stesso, la simpatia, l'amicizia, la sensualità, la passione. In "Annientare", Bruno e Paul si confessano a vicenda che da mesi non fanno più l'amore (a voi l'onore di scoprire da quanto tempo). Perché, in effetti, l'amore coniugale non puoi ridurlo a nessuno di tutti questi sentimenti. Ha le sue dinamiche. Ha le sue leggi. Ha il suo modo di essere completamente inedito, rilevava Jouhandeau, "a seconda delle coppie che mette insieme". Così è, anche in questo nuovo romanzo di Houellebecq. In tempi di pandemia, lo scrittore ci accontenta – la prosa è sempre densa, le derapate politiche non mancano – e ci sorprende: scarta il macro e analizza ancora una volta il micro. Perché se non risolviamo le cose che ci sono più vicine, non possiamo pretendere di risolvere quelle che ci appaiono più distanti.

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