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Al San Carlo di Napoli stasera debutta in prima italiana la “Charodeika” di Ciaikovskij

Da stasera al 25 febbraio in scena al Teatro di San Carlo la prima italiana della “Charodeika” di Piotr Ilich Ciaikovskij a centotrenta anni dalla prima rappresentazione del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
A cura di Massimiliano Craus
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"Charodeika" di Piotr Ilich Ciaikovskij
"Charodeika" di Piotr Ilich Ciaikovskij

Dappertutto in città si legge della Carmen russa di Piotr Ilich Ciaikovskij, ovvero dell'incantatrice scelta per  il suo spartito dal compositore di Votkinsk nel 1877 dopo averne assistito, in prima persona, ad una rappresentazione teatrale al Teatro Maly di Nizhny Novgorod. Una genesi molto lineare con i tempi maturi del compositore, giunto ormai alla terzultima produzione operistica prima de "La Dama di Picche" e del balletto "La Bella Addormentata" del 1890 e di "Iolanta" dell'anno dopo. Ed al Teatro di San Carlo si punta forte sulla prima italiana del titolo, con la promozione a tutto tondo di un'inedita Carmen dal volto e dai contenuti tipici delle fiabe russe ma con la protagonista Kuma ma peccatrice. I quattro atti della "Charodeika" di Piotr Ilich Ciaikovskij nascono dunque dal libretto di Ippolit Shpazhinsky dalla sua stessa tragedia omonima, con la bacchetta di Zaurbek Gugkaev, la regia del britannico David Pountney e la coreografia di Renato Zanella.

Piotr Ciaikovskij amava l'opera italiana, francese e tedesca e non ha mai negato di trarne benefici musicali e librettistici. Era spesso presente alle prime in ogni dove, attingendo di volta in volta dall'immenso repertorio europeo per capitalizzarne tutti gli elementi. Basti pensare al conflitto tra padre e figlio, causato da una donna incantatrice, proprio come nella "Traviata" e nel "Don Carlo" composti da Giuseppe Verdi rispettivamente nel 1853 e nel 1867. La caratteristica saliente di Kuma, ovvero quella dell'ammaliatrice, la ritroviamo in Violetta Valery anche se la protagonista di Piotr Ilich Ciaikovskij non è una cortigiana come del resto non lo era affatto Carmen, protagonista dell’opéra-comique di George Bizet del 1875, che folgorò anche Piotr Ilich Ciaikovskij ma che volle Kuma agli antipodi di Carmen per una condotta morale retta e intransigente. Ed infine emergono gli elementi magici, propri dei racconti popolari russi, comuni anche alle saghe germaniche cui attinse dal repertorio di Richard Wagner.

"Charodeika" di Piotr Ilich Ciaikovskij
"Charodeika" di Piotr Ilich Ciaikovskij

"L'incantatrice" di Ippolit Shpazhinsky, ovvero il libretto originale dell'opera, è una tragedia basata su una leggenda del quindicesimo secolo ambientata nella città russa di Nizhny Novgorod, che debuttò nel 1884 presso il Teatro Maly, e superò presto, in quanto a numero di rappresentazioni, tutti gli altri spettacoli di Mosca e San Pietroburgo. La tragedia ha luogo presso una taverna d Nizhny Novgorod gestita da Nastasja (Kuma) che ha respinto Mamyrov, il braccio destro del principe Nikita Kurliatev. Mamyrov per vendicarsi diffonde la voce che Nastasja sia un'incantatrice in grado di far innamorare di sé qualsiasi uomo. Nikita Kurljatev, padre del principe Jurij, si innamora follemente di Natasja ma, non essendo corrisposto, cerca di ottenere comunque il consenso della ragazza. La vendetta di Mamyrov non tarda e così racconta tutto alla moglie di Nikita, la principessa Evpraksija, mentre suo figlio Jurij giura di vendicarla. Giunto al cospetto di Natasja, però, il principe Jurij si rende conto di esserne innamorato ed insieme progettano di fuggire durante la notte, ignari delle trame ordite da Mamyrov, desideroso anch'egli di vendetta nei confronti di Nastasja della famiglia stessa di Nikita, su cui la sua cattiveria produrrà effetti devastanti.

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