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Costa Concordia, il numero della vittime sale a 6 e ora si teme per il maltempo

Nella notte ritrovato un’altro corpo che fa lievitare il numero delle vittime a sei, si cercano ancora sedici dispersi. I soccorritori hanno ingaggiato una corsa contro il tempo anche perché si prevedono mareggiate nei prossimi giorni che potrebbero rendere le operazioni di recupero ancora più difficili.
A cura di Antonio Palma
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Nella notte ritrovato un'altro corpo che fa lievitare il numero delle vittime a sei, si cercano ancora sedici dispersi. I soccorritori hanno ingaggiato una corsa contro il tempo anche perché si prevedono mareggiate nei prossimi giorni che potrebbero rendere le operazioni di recupero ancora più difficili.

Un'altra brutta notizia è arrivata questa notte dai soccorritori che senza sosta stanno cercando di trovare altri superstiti della nave Costa Concordia affondata Venerdì, estratto dalla nave un corpo ancora non identificato che ha fatto salire il numero provvisorio delle vittime a sei dopo il ritrovamento di altri due cadaveri avvenuto ieri. Il corpo dell'uomo rinvenuto dai Vigili del Fuoco si trovava sul ponte due della nave e indossava il salvagente. Sconosciute per il momento le cause del decesso anche perché si trovava in una zona dell'imbarcazione ancora non invasa dalle acque. Con questo ritrovamento scendono a 16 i dispersi della tragedia, ma con il passare del tempo si fanno sempre più flebili le speranze che altri possano essere rimasti in vita.

I soccorritori hanno ingaggiato una lunga corsa contro il tempo e stanno lavorando ininterrottamente sul relitto anche perché le previsioni meteorologiche prevedono maltempo sulla zona e, dunque, maggior pericolo per gli uomini che sono impegnati nel recupero. All'appello mancano ancora 10 passeggeri e sei membri dell'equipaggio, i sommozzatori stanno aprendo una da una tutte le cabine della nave, sia nella parte scoperta che in quella sommersa, per riuscire a trovarli vivi come accaduto ieri. La posizione della nave resta pericolosa e i soccorritori stanno usando tecniche di speleologia per riuscire ad acceder ai vari corridoi dell'enorme imbarcazione. A coadiuvare i Vigili del fuoco infatti ci sono gruppi di speleosub del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e della Federazione italiana attività subacquea che si alternano in turni di un'ora e mezza nella parte sommersa della nave.

I pericoli maggiori arrivano dalla possibilità che la navi scivoli e si immerga del tutto e dalla fuoriuscita di carburante dai serbatoi che renderebbero le operazioni di soccorso ancora più difficili. Visto che nell'area si prevedono nei prossimi giorni delle mareggiate, che potrebbero peggiorare le attuali e già critiche condizioni, si sta cercando di agire il più velocemente possibile. La speranza, infatti, è che tra i tanti corridoi e cabine della Costa Concordia si siano formati bolle d'aria in cui si siano rifugiati alcuni dei dispersi.

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