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“Così sono sopravvissuto in mano all’Isis”, il racconto dell’ostaggio francese liberato

Il racconto dell’ostaggio francese Pierre Torres che per dieci mesi è stato in mano ai jihadisti dell’Isis.
A cura di Antonio Palma
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"Venivamo spostati di continuo, il più delle volte rimanevamo nascosti e a volte incatenati insieme per settimane", è uno dei passaggi del racconto di Pierre Torres, un ex ostaggio francese tenuto prigioniero in Siria per dieci mesi dai militanti dell'Isis. In un lungo colloquio con il Daily Mail, l'uomo ha ripercorso i momenti tragici della sua prigionia ricordando anche i tanti ostaggi occidentali in mano allo stato islamico con cui è entrato in contatto e che purtroppo sono stati barbaramente uccisi dai jihadisti del Califfato. "È stata dura sopravvivere e per questo ci inventavamo ogni possibile gioco per tenere allenata la mente e non pensare all'orrore che stavamo vivendo" ha raccontato Torres, ricordando: "Abbiamo passato il tempo a inventare quiz per giocare e abbiamo anche creato degli scacchi con pezzi di cartone del latte". Anche gli scacchi però disturbavano i jihadisti perché "la loro interpretazione dell'Islam vieta severamente qualsiasi rappresentazione di qualsiasi uomo o animale. Quindi abbiamo dovuto fare di nuovo i pezzi".

"Libri religiosi e video di propaganda"

"Non ci hanno mai dato accesso alla TV, a computer o a internet" ha raccontato l'ex ostaggio francese, rivelando però che i rapitori davano continuamente libri religiosi islamici o anche video di propaganda dell'Isis per cercare di convincerli che il califfato era la volontà di Dio. Torres non vuole entrare nei dettagli sui maltrattamenti subiti dai prigionieri dell'Isis durante la prigionia e preferisce concentrarsi su altri aspetti come i metodi usati per distrarsi. Tra questi, ha ricordato Torres, quello di pensare ad un libro da scrivere in futuro, idea che aveva condiviso inizialmente con l'altro ostaggio francese con cui era tenuto prigioniero, Nicolas Hénin, liberato con lui nell'aprile scorso.

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