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Cosa prevede il decreto terremoto: 350 assunzioni e container agli sfollati

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto terremoto: via libera all’acquisto di container per le popolazioni sfollate e assunzioni nei comuni colpiti dal sisma.
A cura di Davide Falcioni
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A quasi una settimana dalla scossa di terremoto più violenta degli ultimi 36 anni, la terza di una serie che ha devastato il sud delle Marche, una parte della provincia di Perugia e Amatrice, il governo ha dato il via libera al "decreto terremoto", provvedimento atteso da decine di migliaia di cittadini e centinaia di amministratori locali alle prese con un'emergenza che non conosce uguali nel dopoguerra: "Abbiamo approvato il decreto legge che consentirà di semplificare le procedure per il post terremoto", ha spiegato Matteo Renzi, intervenendo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio al raduno degli Angeli del fango per il 50° anniversario dell'alluvione di Firenze.

Il consiglio dei ministri ha approvato ‘salvo intese' il nuovo Dl sul sisma. Il provvedimento, spiegano fonti di governo, dovrebbe subire una ultima ‘limatura' in vista della pubblicazione attesa per lunedì, ma i suoi aspetti principali sono stati resi noti e riguardano semplificazioni per la ricostruzione e la messa in sicurezza soprattutto per scuole e patrimonio artistico, includendo norme per il settore agricolo e per la ricollocazione degli sfollati.

Ecco i provvedimenti principali contenuti nel decreto terremoto.

Assunzioni nei comuni colpiti dal sisma

I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno caricato gli enti locali, soprattutto i Comuni, di una mole enorme di lavoro tra richieste di sopralluoghi nelle abitazioni danneggiate, moduli da compilare per ottenere il contributo di autonoma sistemazione e un'infinità di procedure per mettere in sicurezza edifici pubblici e privati pericolanti. Per questo il decreto autorizza le amministrazioni comunali ad assumere a tempo determinato personale di tipo tecnico e amministrativo. Il tetto massimo delle assunzioni è fissato a 350 unità per tutta l'area del cratere sismico. La legge prevede anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.

Container e prime misure sulla ricostruzione

Se dopo il terremoto del 24 agosto il governo aveva escluso l'invio dei container, promettendo alle popolazioni che a primavera avrebbero ricevuto direttamente i Sae (soluzioni abitative in emergenza), dopo i sismi della scorsa settimana e la grande mole di sfollati (ben oltre le 20mila unità) Palazzo Chigi ha dato – con il decreto licenziato oggi – il via libera alla Protezione Civile all'acquisto dei container per alloggiare quanti non vogliono lasciare le loro città o borghi. Le procedure saranno rapide e trasparenti e le aree dove posizionare i container saranno individuate in base alle indicazioni dei Comuni. Quanti, invece, hanno subito solo danni lievi dal terremoto potranno effettuare “interventi di immediata riparazione” presentando un progetto specifico, firmato da un professionista abilitato e in cui si attesi il nesso di causalità tra il terremoto e le lesioni dell’immobile e venga stimato il danno. Questa misura dovrebbe consentire il rientro nelle proprie abitazioni di coloro che non hanno avuto danni importanti.

Sostegno ai prodotti tipici locali, salvataggio del patrimonio storico e ripristino della viabilità

Da Norcia a Camerino, da Arquata a Visso: quello colpito dal terremoto è un territorio di eccellenze enogastronomiche di primo livello che offrono lavoro a migliaia di cittadini. Per questo il decreto assegna fondi affinché possa proseguire la produzione dei prodotti tipici che costituiscono un patrimonio delle zone colpite, dal pecorino di Amatrice ai prosciutti di Norcia. Come spiega Renzi "al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di 10.942.300 euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina dei settori ovicaprino e suinicolo". Per quanto riguarda il patrimonio artistico e storico, "i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi. Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente".

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