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Cosa ha detto Bersani in Direzione Nazionale

La Direzione Nazionale del Partito Democratico è stata aperta dalla relazione di un Bersani deciso a rilanciare la sua proposta: otto punti su cui incardinare un patto di Governo.
A cura di Redazione
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Otto punti programmatici su cui incardinare l'azione di Governo, prima di ridare la parola agli italiani; chiusura sostanziale al centrodestra ("Il cambiamento non possiamo cercarlo con chi ci ha portato fin qui"); una morbida autocritica rispetto alla gestione della campagna elettorale; qualche rimpianto per l'aver pensato che non ci fosse un avversario. In estrema sintesi è questo il contenuto della lunga relazione con la quale il segretario del Partito Democratico ha aperto la cruciale direzione nazionale di oggi. Un appuntamento dal quale il segretario si aspetta di uscire rafforzato, con un via libera alla presentazione del "piano" a Napolitano, in modo da ottenere un incarico (almeno) esplorativo e cercare di ragionare su eventuali convergenze con il Movimento 5 Stelle.

Proprio al Movimento guidato da Beppe Grillo è dedicata gran parte della riflessione di Bersani, chiusa sostanzialmente con una sfida: ""Noi ci assumiamo la nostra responsabilità. Ora Grillo dica che cosa vuol fare con gli otto milioni di voti che ha preso. Vuole aspettare una sorta di dissoluzione del sistema politico? E noi qui fermi e muti? Ha fatto conti sbagliati". La svolta immaginata è dunque quella di una discussione sui temi, con la consapevolezza di attraversare la più grande crisi economica (ora anche politico – istituzionale) dal secondo dopoguerra.  Bersani sostanzialmente intende mettere sul piatto 8 punti, 8 temi centrali intorno ai quali costruire ed approvare misure "urgenti e non più rinviabili":

Una proposta politica intorno alla quale costruire il rapporto con il Movimento 5 Stelle che, indubbiamente, è "riuscito ad interpretare la profonda voglia di cambiamento del Paese", in particolar modo nelle zone maggiormente colpite dalla crisi. Ma soprattutto un modo per chiudere ogni ipotesi di governissimo o inciucio "diretto" con il Popolo della Libertà e allo stesso tempo per "scacciare i fantasmi" di un nuovo esecutivo tecnico. Resta ovviamente da capire quale sarà la risposta del Movimento 5 Stelle, considerando la chiusura ad ogni ipotesi di sostegno "ad un Governo dei partiti", espressa chiaramente anche dai neo eletti capigruppo a Camera e Senato.

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