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Copiare le prove agli esami di maturità? Si può, ma non è una grande idea

Il ministero dell’Istruzione è molto chiaro: chi tenta di fare il furbo agli Esami di Stato può rischiare di perdere l’anno. Dalla penna ai raggi UV fino all’orologio Usb, dalla vecchia cartuccera agli smartphone: ecco cosa è vietato dai regolamenti del ministero dell’Istruzione. C’è un caso in cui chi ha copiato è stato “salvato” dal tribunale.
A cura di Redazione
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Copiare agli esami di maturità? Chi è già passato per l'esame di Stato potrà confermarlo: anche i più bravi, al momento del dunque, forse per l'ansia, forse per l'insicurezza e la paura di non aver studiato tutto ma proprio tutto lo scibile umano, pensano di copiare al momento del dunque. E si preparano, si attrezzano, si industriano. Insomma, non è soltanto la scena di un film di Alvaro Vitali o di una puntata dei Ragazzi della IIIa C: copiare agli esami è un'arte. Ed è un'arte rischiosissima.

Copiare durante le prove scritte agli esami si può. Ecco i trucchi

Un tempo tutti si affidavano alla vecchia “cartuccera” fedele fascia di stoffa magari realizzata da mamme o zie, da stringere in vita. E dentro, le "cartucce" a base di formule trigonometriche, biografie di Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Giovanni Pascoli. O storia della filosofia o le traduzioni dei classici latini e greci. Poi il finto-vocabolario vuoto all'interno e infarcito di fogli con appunti d'ogni tipo. Archiviati i giubbotti imbottiti (a giugno è quanto meno sospetto) alcuni bignami finiscono addirittura in calzini e scarpe. E poi i rotoli di appunti, infilati ovunque, di ogni materiale e ogni misura. Nel corso degli anni l'aspirante copione dell'esame di maturità è diventato via via hi-tech: smartphone, tablet, l'orologio con penna Usb che visualizza file di testo pre-caricati, e addirittura la penna UV (ovvero a raggi ultravioletti) con un meccanismo semplice ma geniale: scrive con inchiostro bianco e si legge passandoci sopra il led viola incluso nella penna. C'è tuttavia un problema non da poco: è abbastanza difficile non far notare in sede d'esame una luce da discoteca.

Cosa rischia chi copia in classe durante l'esame di Stato?

In Aula si possono portare i "ferri del mestiere", ovvero la penna non cancellabile, il righello e altri strumenti come il goniometro o la squadretta. Ecco cosa dice il regolamento del ministero dell’Istruzione:
I Dirigenti scolastici avranno, altresì, cura di avvertire tempestivamente i candidati che è assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, e che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove. È inoltre vietato l’uso di apparecchiature elettroniche portatili di tipo “palmare” o personal computer portatili di qualsiasi genere, in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni “wireless”, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo. I Presidenti ed i commissari, dal canto loro, avranno il compito di vigilare sul rispetto del summenzionato divieto, al fine di evitare il verificarsi di episodi incresciosi che, oltre a turbare il sereno svolgimento delle prove scritte, risulterebbero gravemente penalizzanti per gli stessi candidati.
Analoga cura sarà altresì rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico- telematiche in dotazione alle scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio. […] Inoltre, al fine di garantire il corretto svolgimento delle prove scritte, la Struttura Informatica del Ministero vigilerà, in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni, per prevenire l’utilizzo irregolare della rete Internet da parte di qualunque soggetto e delle connessioni di telefonia fissa e mobile.

Dunque chi sgarra può addirittura essere escluso da tutte le prove d'esame. E, praticamente, finire col ripetere l'anno per rifare la maturità in quello successivo. Sul fronte della tesina mutidisciplinare, invece, discorso diverso: lì sicuramente Internet può venire in aiuto. La questione, spiegano molti docenti, è però la seguente: copiare pedissequamente senza capire quel che si copia significa correre il rischio di trovarsi all'orale con una domanda sull'argomento di cui non si sa nulla. Domanda alla quale, inevitabilmente, non si sa rispondere.

Se sei bravissimo a scuola e hai copiato, per il Tribunale non sei da bocciare

Senza voler incoraggiare minimamente la "copia copiarella", c'è da ricordare che negli esami di maturità del 2013, in Campania, una studentessa, esclusa dagli esami perché "pizzicata" a copiare è stata poi riabilitata dal Consiglio di Stato. Motivo? La magistratura le ha dato ragione in quanto il suo (eccellente) percorso scolastico valeva di più dello stesso esame. "La valutazione dell’esaminando – scrisse il Consiglio di Stato nella sua sentenza – deve essere calcolata sulla base di un insieme di elementi come il curriculum scolastico e le competenze acquisite durante il percorso di studi. Dato che lei aveva ottenuto negli anni dei risultati eccellenti, questa realtà non ha potuto non incidere sulla sua valutazione finale". Ma vale la pena rischiare un lungo e costoso iter giudiziario? Meglio rimboccarsi le maniche. E studiare.

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