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Confessa l’omicida di Silvia Gobbato: “Volevo rapirla e chiedere il riscatto”

A uccidere l’avvocato 28enne trovata morta nella provincia di Udine è stato Nicola Garbino, un uomo di 36 anni. Con la sua confessione cadono tutti i dubbi degli investigatori. L’uomo fermato con abiti e coltello sporchi di sangue.
A cura di Susanna Picone
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Il giallo sul femminicidio di Udine sembra essere definitivamente giunto a una soluzione. La persona che è stata fermata perché fortemente indiziata dell’omicidio di Silvia Gobbato, l’avvocato 28enne uccisa mentre stava facendo jogging, ha confessato quanto compiuto spiegando perché lo avrebbe fatto. È il Messaggero del Veneto a parlare della confessione dell’omicida, un 36enne di nome Nicola Garbino. “Sono stato io, volevo rapirla e poi chiedere il riscatto”, avrebbe detto agli inquirenti. L’omicida è di Zugliano, una frazione di Pozzuolo del Friuli. Sarebbe un disoccupato iscritto all’università di Udine.

Coltello e abiti sporchi di sangue – Secondo quanto raccontato agli investigatori l’uomo avrebbe voluto rapire Silvia e poi chiedere il riscatto col suo telefonino. Questo perché aveva bisogno di soldi.  Aveva individuato la ragazza mentre correva piano ed era sola. Ma il tentativo di rapimento sarebbe poi degenerato. Garbino, al momento del fermo, è stato trovato in possesso di un coltello sporco di sangue come i suoi abiti. Sangue che, lo avrebbero confermato i primi test, sarebbe umano.

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