137 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cinisi, la festa per i 100 anni del boss nel Paese di Peppino Impastato

Fuochi di artificio e cena sfarzoso per l’ultimo padrino della Cupola di Totò Riina. E scoppia la polemica nel comune del giornalista assassinato da Cosa Nostra nel ’78. Il sindaco insorge: “Non siamo mafiosi”.
A cura di Biagio Chiariello
137 CONDIVISIONI
Immagine

Procopio Di Maggio ha festeggiato il 6 gennaio a Cinisi, in provincia di Palermo, i suoi 100 anni. Una ricorrenza accolta in grande stile con una sontuosa cena per amici e parenti, alcuni arrivati anche dagli Stati Uniti, e conclusasi con tanto di fuochi di artificio. Le immagini delle celebrazioni sono finite in Rete e hanno fatto indignare i cittadini. Eh sì, perché il centenario Procopio sarebbe l'ultimo padrino della Cupola di Totò Riina rimasto in libertà, come riporta anche Repubblica. E, ancora, la festa per il suo centesimo compleanno è avvenuta nel paese di Peppino Impastato, il giovane giornalista e attivista antimafia che si opponeva, tramite le trasmissioni di Radio Aut, al potere economico e criminale delle cosche malavitose della zona, e che proprio dalla mafia fu ucciso nel 1978.

La festa del boss nel paese di Peppino

Le foto della festa sono finite su Facebook, scatenando l'indignazione dei cittadini. Primo fra tutti il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo che aveva imposto il divieto di qualsiasi gioco pirotecnico fino al 10 gennaio. "Non ci devono essere dubbi, Di Maggio è un mafioso, così come suo figlio – ha proseguito il primo cittadino -. Ma il paese non è mafioso. E credo che non dobbiamo dare risalto a questo gesto con cui il vecchio Di Maggio ha voluto dire, io sono ancora qui. Finiremmo per fare il suo gioco". Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ha invece commentato sottolineando l’amarezza provata per quelle celebrazioni: “Provo tanta amarezza per quello che è accaduto – dice – siamo di fronte a fatti negativi che bloccano la crescita di un paese. Spero che presto certi ricordi vengano cancellati: al funerale di mia madre, ad esempio, il paese non c’era. Ora, non dico che Di Maggio non dovesse festeggiare i 100 anni, un bel traguardo per lui, ma avrebbe potuto farlo in maniera più sobria”.

Chi è il boss Procopio di Maggio

Come evidenzia Repubblica, Procopio Di Maggio un tempo era tra i picciotti di don Tano Badalamenti, il capomafia di Cinisi che ordinò la morte di Peppino Impastato. Ma negli anni ottanta, arrivarono i nuovi capi di Cosa nostra, Toto Riina e Bernardo Provenzano. E Di Maggio passò dalla loro parte. Per punire quel “tradimento” il figlio del boss, Giuseppe, nel 2000 era stato strangolato, incaprettato e gettato in mare. Lo stesso Procopio sarebbe scampato a due attentati, nel 1983 e nel 1991. L’altro figlio, Gaspare, oggi è al carcere duro. Ma a Cinisi si è festeggiato comunque.

137 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views