Cina, dopo 60 ore uomo estratto vivo dalle macerie causate dalla frana di Shenzhen

A quasi tre giorni dalla terribile frana che a sconvolto la città di Shenzen, nel Sud della Cina, i soccorritori sono riusciti ad estrarre vivo dalle macerie un uomo rimasto intrappolato per oltre sessanta ore tra i detriti degli edifici crollati. L'uomo, il ventenne Tiang Zeming, originario della provincia del Sichuan, era rimasto intrappolato dalle macerie domenica scorsa quando l'enorme frana composta da terra e fango aveva travolto e sepolto circa un trentina di edifici tra case e fabbriche nella zona industriale della città. Secondo quanto raccontano i media locali, l'uomo si sarebbe salvato grazie a una porta che cadendo lo ha protetto e ha creato una sorta di area dove il ragazzo ha potuto sopravvivere.

Il ragazzo è stato immediatamente trasportato in ospedale dove è stato ricoverato con diverse fratture, ma le sue condizioni sono stabili e non destano particolari preoccupazioni ai medici. Dopo di lui i soccorsi hanno trovato vivo sotto le macerie anche un altro sopravvissuto la cui situazione però era molto più delicata sia per la posizione in cui si trovava sia per le ferite riportate e purtroppo è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale. Il ritrovamento dei due comunque ha dato fiducia agli oltre tremila soccorritori che stanno lavorando notte e giorno nell'area. Ufficialmente infatti all'appello mancano ancora oltre una settantina di persone ma potrebbero essere molte di più.

Intanto dai primi accertamenti delle autorità di polizia cinesi emerge un fatto sconvolgente dietro il terribile disastro. A causare la frana infatti sembra sia stato un enorme deposito di rifiuti composto da una montagna di immondizia delle fabbriche circostanti cresciuta a dismisura e senza controllo negli anni. Le forti piogge degli ultimi giorni infine avvrebbero fatto il resto, saturando il terreno e facendolo franare sulla circostante area industriale.