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Chi è Ninì Bacchi, il re delle scommesse che gestiva 700 agenzie e condizionava la politica

Tra le carte dell’operazione Game Over che oggi ha portato all’arresto del “re delle scommesse” Bacchi ci sono anche contatti con politici per “spingere” un emendamento. Ecco chi sono.
A cura di Giulio Cavalli
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Ninì Bacchi a Partinico lo conoscono tutti: belle auto, belle case e uno stile di vita che non passa certo inosservato. Gli piacciono i soldi, a Bacchi, e anche quando si è trattato di comprarsi per 500.000 euro la villa dell'ex calciatore del Palermo Giovanni Tedesco non ha avuto problemi nel fiutare l'affare al volo e dopo averla acquistata l'ha rimessa in vendita a 1.300.000 euro. Otto società legate al mercato delle scommesse, una di commercio alimentare (mica per diversificare ma semplicemente per coprire il suo socio occulto, il boss Francesco Nania) oltre a interessi in Sudafrica e 120.000 euro di contanti recuperati durante la perquisizione.

Del resto Antonio Benedetto Bacchi è uno dei maggiori imprenditori nel settore delle slot a livello nazionale, basta vedere i centri scommesse che oggi sono stati posti sotto amministrazione giudiziaria: quello di via Oderisi da Gubbio (Roma), Largo Modica (Partinico), viale Strasburgo 384 (Palermo), piazza Rettore (Balestrate), piazzetta Libertà (Terrasini), Corso Umberto 1 (Cinisi), via Giovanni Campolo 1 (Palermo), via Giuseppe Pitrè 181 (Palermo), via Villa Caputo 6 (Palermo), via Raffaello Sanzio 19 (Montelepre), Via Benedetto D'Acquisto 9 (Monreale), Corso Umberto 382 (San Giuseppe Jato), via Novara (Custonaci), via Bari 1 (Palermo), Via Montepellegrino 75 (Palermo), via Gustavo Roccella 8 (Palermo), piazza Macchiarella 8 (Ficarazzi), via Filippo Brunelleschi 110 (Palermo), via Padre Giuseppe La Rocca 5 (Ficarazzi), via Bendicenti (Rogliano), via Aldo Moro 83 (Partinico), via Radici in piano (Sassuolo), via XXIV Maggio (Lipari), via Don Luigi Sturzo 16 (Barcellona Pozzo di Gotto), piazza XXI Aprile 39 (Isola delle Femmine), via Gilio Cesare 28 (Villabate), via Campo Pisano (Cagliari), via Crotone (Isola Capo Rizzuto), via Vittorio Veneto 281 (Alcamo), via Tintoretto (Scandiano), via Carminello (Napoli), via della Fiera 22 (Marineo), via Padova (Milano), via Nazionale (Badolato), via Libertà 26 (Brolo), via Angioy (Oristano), via Mediterraneo (Taranto), via Ascanio Sforza (Milano), via Nazionale 124 (Falcone), viale Michelangelo 209 (Palermo), via Sculco (Crotone), via Bruno Zucca (Prato), via Papa Sergio 59 (Palermo), via Lancia di Brolo 52 (Palermo), via Alessandro Volta (Sanremo).

Tra le carte c'è anche il suo interessato attivismo politico: secondo la Procura Bacchi si era attivato per ottenere un emendamento nell'ultima legge di stabilità che prevedesse una "sanatoria" per le agenzie non riconosciute dal Monopolio. Si parla di contatti con "politici illustri" di diversi partiti e solo l'intervento del Monopolio ne ha evitato il successo. “L'hanno presentato di nuovo e l'hanno bocciato subito tipo con il parere negativo dei Monopoli di Stato – dice Bacchi in una conversazione intercettata durante le indagini – e ce l'hanno messa in c… Pietro si dovrebbe informare con questa deputata tipo che gli ha portato in mano tutto questo discorso… che una poi è di Ncd (Nuovo Centro Destra) forse la donna”: nel giorno stesso della conversazione Paola Binetti (di Area Popolare, appunto) aveva presentato un emendamento che avrebbe permesso la riapertura dei termini della sanatoria per i circuiti di scommesse con almeno 700 punti gioco.

Ma è una conversazione del 17 novembre che risulta ancora più interessante. A parlare sono Bracchi e l'imprenditore romano Mario Ciaccia: "Ninì – gli dice Ciaccia – come era naturale ormai è legge ha detto: ‘Oggi domani passa alla Camera… chiamo io il comandante della Guardia di Finanza e gli dico che deve sbloccare tutto e che mando io una e mail a tutti i Monopoli che non devono fare più sequestri… è tutto a posto…'”. Bacchi chiede: “Chi lo ha detto questo, Fanelli?” e Ciaccia risponde: "“… Iaccarino… eravamo io, Iaccarino e Alessandro e ha detto: ‘… passa alla Camera oggi o domani'… comunque Nenè fra l'altro se tu hai letto l'emendamento è proprio quello che aveva richiesto voi nell'ordine del giorno… perché parla di 700 punti”. Secondo la Procura si parlerebbe di Roberto Fanelli, direttore centrale Gestione Tributi e Monopolio Gioco, Armando Iaccarino, direttore dell'Ufficio contrasto all'illegalità dei Monopoli, e un uomo di fiducia di Bacchi. Gli investigatori aggiungono anche “la senatrice Maria Spillabotte del Pd e il senatore Bruno Mancuso di Ncd avevano proposto la riapertura dei termini della sanatoria”.

L'emendamento alla fine non passa. I rapporti, invece, restano.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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