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Charlie Gard, oggi nuova udienza. La mamma: “Vedo segni di miglioramento”

Nuova udienza del caso che sta tenendo con il fiato sospeso il Regno Unito e l’Europa intera. La mamma e il papà del bimbo contestano i medici inglesi: “Charlie non è peggiorato, il cranio è cresciuto”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo un'udienza fiume dell'Alta Corte inglese è stata aggiornata a oggi pomeriggio l'udienza per decidere se il piccolo Charlie Gard, il bambino affetto da sindrome di depressione del Dna mitocondriale, potrà essere curato con un protocollo sperimentale elaborato da un team di esperti internazionali coordinati dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù. È stato il giudice dell'Alta Corte britannica Nicholas Francis a decidere di aggiornare a oggi l’udienza del caso che sta tenendo con il fiato sospeso il Regno Unito e l'Europa intera. L’udienza di oggi dovrà servire alle parti per comprendere meglio i punti di vista di ciascuno, in vista di un accordo sulla strada da intraprendere per il bimbo.

“Non è vero che Charlie è peggiorato” – Ieri i genitori del piccolo hanno contestato i dati dei medici britannici che hanno rilevato danni irreparabili al cervello di Charlie, in particolare sulla misurazione della testa del piccolo. Secondo l'ospedale non è cresciuta negli ultimi tre mesi, segnale di mancata attività cerebrale, ma la madre ha detto di aver misurato il cranio del piccolo nelle ultime ore registrando 2 centimetri in più rispetto alla misurazione dell'ospedale. Il quotidiano Repubblica ha raccolto il commento della mamma di Charlie in merito alla decisione del tribunale inglese di riconvocare tutte le parti oggi per decidere la data di una riunione di medici a Londra, anche stranieri, per stabilire se vi sono possibilità di cura per il piccolo. “Un passo avanti per la giustizia, per il buon senso, per la pubblica opinione”, ha detto Connie Yates sottolineando la necessità di andare avanti se c’è anche una piccola possibilità. La mamma del piccolo chiede l’intervento a Londra anche dei medici italiani: “Vogliamo tutti quelli che sono pronti a credere nel dare una possibilità a Charlie. E il paradosso è che tanti medici stranieri gliela darebbero, mentre quelli inglesi, quelli del suo Paese, no”, ha spiegato. “Non è vero che è peggiorato – ha detto ancora precisando di aver appunto misurato lei stessa la testa di suo figlio -. Io vedo segni di miglioramento”.

Medico americano pensa di poter curare il bambino – Nel corso dell’udienza di ieri da New York un medico statunitense si è offerto di trattare il bimbo con una terapia sperimentale. A suo dire l'elettroencefalogramma del piccolo Charlie “mostra una disorganizzazione dell'attività cerebrale, non un danno strutturale maggiore”. Lo specialista ha ribadito anche che le chance di successo del trattamento sono di almeno il 10%. Il camice bianco si è detto pronto a volare a Londra.

Galantino: “Dare ascolto ai genitori” – Sul caso di Charlie Gard la Chiesa italiana è tornata ad esprimersi con le parole del Segretario generale dei vescovi, Nunzio Galantino:  “Bisogna dare ascolto ai genitori. A me ha colpito molto l'appello della mamma che ha chiesto al giudice cosa avrebbe fatto se fosse stato suo figlio. Nella nostra società invochiamo la volontà dei genitori quando questo conviene a un certo tipo di cultura, la ignoriamo quando vanno in una direzione culturale opposta. Diamo loro ascolto”.

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