Catturati i 3 detenuti evasi dal carcere di Favignana: erano ancora sull’Isola
Nessun complice esterno era riuscito a portarli via come si era ipotizzato inizialmente: i tre detenuti evasi sabato scorso dal carcere di massima sicurezza di Favignana erano ancora sull'Isola anche se erano riusciti a sparire nel nulla per cinque giorni. La caccia all'uomo da parte delle forze di polizia si è conclusa infatti nelle scorse ore quanto l'ergastolano Adriano Avolese, e i due compagni di cella Massimo Mangione e Giuseppe Scardino, sono stati rintracciati tra gli scogli della spiaggia di Punta Longa. I tre in effetti stavano cercando di lasciare l'Isola rubando una imbarcazione al porto ma, grazie alla massiccia presenza di agenti e carabinieri e a una serie di controlli mirati che erano stati predisposti, sono stati scoperti e catturati.
Non è stato però un arresto semplice visto che i tre alla vista dei militari si sono dati alla fuga e sono stati catturati solo dopo un rocambolesco inseguimento. Mentre Avolese e Scardino sono scappati verso gli scogli dove sono stati arrestati dopo un inseguimento, Mangione invece sarebbe riuscito a darsi nuovamente alla fuga lanciandosi in mare. A questo punto sono state allertate tutte le forze dell'ordine presenti sull'isola e le motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto che hanno illuminato a giorno il tratto di mare.
Il fuggitivo però nel frattempo aveva riguadagnato di nuovo la riva cercando di allontanarsi a piedi. Poco dopo però anche la sua fuga è finita ed è stato catturato dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria che hanno seguito le tracce lasciate sul terreno dagli indumenti bagnati. I tre detenuti, che avevano tre borse ma non erano armati, sono stati quindi trasferiti da Favignana a Trapani a bordo di una motovedetta. Adriano Avolese deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio, Giuseppe Scardino è stato condannato a 15 anni per una serie di rapine e per il tentativo di omicidio di un poliziotto e il suo complice Massimo Mangione, condannato a 12 anni e otto mesi per gli stessi reati. I tre si erano calati dalle mura di cinta del carcere con le lenzuola nella notte tra venerdì e sabato beffando i controlli e il sistema di videosorveglianza del penitenziario.