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Favignana, evasi dal carcere 3 detenuti: hanno segato le sbarre e usato lenzuola come funi

Tra i tre evasi c’è anche un ergastolano, Adriano Avolese, condannato per omicidio. I tre dopo aver segato le sbarre sono saliti sul tetto del reparto e con delle lenzuola si sono lanciati sul muro di cinta e poi calati sulla strada.
A cura di Susanna Picone
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Nel corso della notte tre detenuti sono evasi dal carcere dell'isola di Favignana. La notizia è stata confermata dalla direzione del penitenziario. Tra i tre uomini in fuga dal carcere c'è anche un ergastolano, Adriano Avolese, 36enne originario di Pachino, nel Siracusano. Anche suo padre sarebbe rinchiuso nella struttura dell'isola. Era in carcere con una condanna per omicidio. Gli altri due evasi sono di Vittoria (Ragusa). Si tratta di Giuseppe Scardino, 39 anni, e Massimo Mangione, 37 anni: avrebbero dovuto finire di scontare la pena rispettivamente nel 2032 e nel 2037. Tutto è accaduto intorno alle tre di notte quando i detenuti – come nella migliore tradizione di film – hanno segato le sbarre, sono saliti sul tetto del reparto e con delle lenzuola usate come funi si sono lanciati sul muro di cinta. Poi, sempre con le stesse lenzuola, i tre uomini si sono calati sulla strada. Secondo quanto fanno sapere all'Ansa fonti del Dap, si ha motivo di ritenere che i tre uomini abbiano già raggiunto la terraferma. Controlli sono stati effettuati all'imbarcadero di aliscafi e traghetti.

Il commento del sindacato Sappe: "Evento gravissimo" – Il sindacato autonomo della Polizia penitenziaria Sappe parla di “un evento irresponsabile e gravissimo”, per il quale sono già in corso le operazioni di polizia per la cattura degli evasi. “Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate nelle carceri italiane 6 evasioni da istituti penitenziari, 17 da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all'esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati”, ha spiegato Donato Capece, segretario generale del sindacato, aggiungendo che “la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati”. Renato Persico, direttore del carcere di Trapani e responsabile anche della struttura di massima sicurezza di Favignana, ha spiegato che il penitenziario non ha vigilanza sul muro di cinta. Attualmente sono ospitati 46 detenuti, tutti al secondo piano del carcere; il primo non è in funzione.

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