Caso Ruby: spuntano altre 10 ragazze alle feste di Arcore

Emergono nuovi particolari nel cosiddetto caso Ruby. I pm milanesi, come consentito dal codice penale, hanno portato avanti le indagini in vista del processo (la cui prima udienza è fissata per il 6 aprile) e, dall'analisi di alcuni tabulati telefonici, hanno individuato 10 nuove ragazze che avrebbero partecipato alle serate bunga bunga del Presidente del Consiglio. I magistrati hanno portato quindi avanti il lavoro concentrandosi sull'analisi di celle telefoniche e vagliando alcune testimonianze. Ed è la prima volta che i nomi di queste ragazze sono comparsi nelle indagini.
I nuovi atti depositati dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e dal pubblico ministero Antonio Sangermano vanno quindi a rimpinguare le 25mila pagine già depositate precedentemente e potrebbero quindi rafforzare l'impianto accusatorio contro Silvio Berlusconi. Prima di queste nuove rivelazioni, infatti, le ragazze già individuate dagli inquirenti erano 33 e tra queste, ovviamente, c'è anche Ruby . Ora si raggiunge quota 43.
Tra le nuove carte depositate alla difesa, ne spicca una che riguarda un concorso di bellezza che si sarebbe tenuto a Taormina nel settembre del 2009. L'accusa ritiene che proprio a seguito di quel concorso sarebbe iniziata l'induzione e il favoreggiamento della prostituzione della giovane marocchina Ruby Karima, che nel processo è parte offesa. Questo processo è uno dei quattro procedimenti penali che attualmente gravano sul Cavaliere: gli altri 3 sono il processo Mills, il processo Mediaset e quello Mediatrade.
Nel processo Ruby, Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Nel dettaglio, l'accusa sostiene che il Presidente del Consiglio abbia avuto rapporti sessuali con la marocchina Ruby Karima quando questa era ancora minorenne. Quando poi la ragazza venne portata in Questura a Milano in seguito a una denuncia per furto, Berlusconi avrebbe fatto pressione su alcuni funzionari affinché la ragazza fosse affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti. Tali pressioni, secondo l'accusa, furono fatte affinché la ragazza non potesse rilevare nulla di quello che aveva visto e fatto ad Arcore.