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Caso Loris, ecco la superperizia che scagionerebbe mamma Veronica

Secondo i legali della donna, il bimbo di Santa Croce Camerina (Ragusa) sarebbe morto in un orario differente da quello stabilito inizialmente e quindi incompatibile con gli spostamenti della Panarello, che avrebbe un “alibi fortissimo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Veronica Panarello, madre di Loris Andrea Stival, accusata di aver ucciso suo figlio di 8 anni in provincia di Ragusa, avrebbe un alibi fortissimo. A dirlo è l'avvocato Francesco Villardita nel corso della diretta della trasmissione ‘Mattino Cinque': “Noi abbiamo una certezza – dice il legale -: tramite il nostro consulente abbiamo effettuato una consulenza di parte a seguito del deposito di quella del pubblico ministero e abbiamo accertato che per quei parametri indicati in quella consulenza è impossibile che il bambino sia stato ucciso tra le 8.30 e le 10.00 perché, per quei dati, e soprattutto per l’assenza di macchie ipostatiche complete (che sono già complete dopo otto ore) l’orario della morte non può essere quello ma deve essere spostato in avanti almeno di due ore". L'avvocato aggiunge: "Ci troveremo quindi verso le 12-12.30 un orario assolutamente incompatibile con la presenza della signora Panarello in quei luoghi. Abbiamo questa certezza che porteremo nelle sedi processuali perché vogliamo dimostrare l’impossibilità sotto il profilo materiale della commissione dell’omicidio da parte di Veronica".

“Anche sulle fascette non siamo convinti – conclude Villardita – abbiamo già presentato questo nostro dubbio al tribunale del riesame dicendo che mancano le zigrinature su quel solco che è stato rilevato dal medico legale della procura. Faremo anche su questo la nostra battaglia”. La tesi della Procura è che Veronica abbia strangolato con delle fascette di plastica il figlio e abbia gettato il suo corpo in un canalone di contrada Vecchio Mulino.

 Loris: al via incidente probatorio su video

Va detto che proprio stamane, in un locale allestito appositamente nella questura di Ragusa, è cominciato l'incidente probatorio per trasferire le immagini registrate a Santa Croce Camerina (Ragusa) da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati la mattina del 29 novembre del 2014, giorno dell'omicidio del piccolo Loris Stival, e anche nei giorni precedenti al delitto. Al termine del riversamento delle immagini, che non dovrebbe durare oltre tre settimane, i server verranno riconsegnati al Comune di Santa Croce Camerina ed ai privati proprietari. Le immagini oggetto del lavoro degli esperti sono relative ai percorsi effettuati in automobile dall’imputata, da dicembre detenuta nel carcere di Agrigento. Nel frattempo anche Davide Stival, padre del bimbo ucciso, ha nominato un proprio consulente di parte. Lo ha reso noto il suo legale, Daniele Scrofani. Il  prossimo 21 aprile, davanti al Tribunale per i minorenni di Catania, l’uomo cercherà di ottenere definitivamente l’affido del figlio più piccolo che ha avuto in via cautelare.

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