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Ultime notizie sulla morte di Denis Bergamini

Caso Bergamini, la famiglia pubblica le foto del cadavere: “Non fu suicidio, ma omicidio”

I familiari dell’ex calciatore del Cosenza, morto 25 anni fa in circostanze mai chiarite, ha pubblicato le immagini del cadavere: “Ci dissero che Denis si era gettato davanti al camion e fu trascinato: macché trascinato per 60 metri, questo non era il viso di chi veniva colpito da un camion in corsa”.
A cura di Davide Falcioni
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Sulla morte di Donato Denis Bergamini – calciatore del Cosenza deceduto 25 anni fa – non è mai stata fatta pienamente chiarezza. Per questo la famiglia ha deciso di mostrare a tutti le condizioni del cadavere dell'uomo consegnando le foto alla Gazzetta dello Sport e denunciando: "Ci dissero che Denis si era gettato davanti al camion e fu trascinato: macché trascinato per 60 metri, questo non era il viso di chi veniva colpito da un camion in corsa". A dirlo sono Domizio Bergamini e Donata, rispettivamente padre e sorella dell'ex calciatore che da 25 anni non accettano la verità stabilita dai processi: ovvero che il calciatore si sarebbe suicidato la sera del 18 novembre 1989, quando aveva ancora 27 anni e carriera florida davanti.

L'immagine pubblicata sulla Gazzetta è un documento processuale: venne scattata 2 mesi dopo la morte del calciatore in seguito alla riesumazione del cadavere, sepolto nel cimitero di Boccaleone d'Argenta (Ferrara). Già da allora il professor Francesco Maria Avato (lo stesso tecnico che ha fatto riaprire l'inchiesta sulla morte di Marco Pantani) – ovvero il medico legale che eseguì l'autopsia – avanzò l'ipotesi che non si fosse trattato di un suicidio. Il viso intatto di Bergamini non sarebbe stato compatibile con il trascinamento per 60 metri da parte di un camion: "Con la pubblicazione della foto vogliamo solo far capire a tutti che la verità che da 25 anni inseguiamo è che Denis non si è suicidato, ma è stato ucciso" spiegano Domizio e Donata.

L'ipotesi dei familiari di Bergamini è una di quelle prese in esame dal 2011, quando è stata riaperta l'inchiesta dalla Procura di Castrovillari, che parla esplicitamente di omicidio volontario. Per quella morte sono stati iscritti nel registro degli indagati i due unici testimoni della tragedia, gli stessi che parlarono di suicidio: l'ex fidanzata Isabella Internò, indagata per concorso con ignoti in omicidio volontario e il camionista Raffaele Pisano per false dichiarazioni al magistrato. I due raccontarono che Bergamini si gettò sotto il camion ma oggi, a quasi 25 anni di distanza, le loro posizioni si complicano. L'inchiesta è infatti alle battute finali e potrebbe riservare non poche sorprese.

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