Caso Aldo Naro, pubblicate su Facebook le foto choc dell’autopsia: “Vogliamo la verità”
“Chi sono gli altri assassini di Aldo?". Una domanda che, anche tramite i social network, i familiari di Aldo Naro, il 25enne ucciso la sera del 14 febbraio 2015, non hanno mai smesso di porsi. Il 14 febbraio 2015 il ragazzo, che studiava per diventare un medico, fu ucciso a calci e pugni nella discoteca Goa di Palermo. I suoi cari sono convinti che il giovane minorenne condannato non sia l’unico responsabile del delitto. Anche e soprattutto per dimostrare ciò, in un lungo post su Facebook sulla pagina “Giustizia per Aldo Naro” e “Io sono Aldo Naro”, hanno pubblicato le foto shock dell'esame medico legale sul cadavere del giovane.
Nel post viene riassunta la vicenda giudiziaria sottolineando che "non è emerso alcun coinvolgimento di persone maggiorenni nell'omicidio del giovane medico. E si ritiene che la responsabilità sia da attribuire esclusivamente al minorenne Andrea Balsano, già giudicato e condannato". Quest’ultimo ha ammesso di avere sferrato il calcio che ha ucciso Naro. I familiari però ritengono che ci siano anche altre persone coinvolte“. "Prescindendo da tutte le considerazioni che sono state e saranno prospettate e fatte valere nelle sedi deputate -si legge ancora su FB – in definitiva, secondo le deduzioni a cui si è pervenuti, il calcio sferrato dal minorenne buttafuori in nero avrebbe avuto, da solo, incredibilmente, come conseguenza, l’aver provocato le seguenti lesioni" accertate dal medico legale.“
Lunghissimo è l'elenco dei traumi accertati
Presenza di lesione contusa con consensuale frattura delle ossa nasali; sul labbro inferiore, presenza di lezione abraso-contusa; alla regione antero-laterale destra e sinistra del collo, presenza di sfumate lesioni contusivo-compressive che si estendono alle regioni sovraclavicolari, bilateralmente; in regione temporale sinistra in sede retro e sotto auricolare, si rileva la presenza di lesione contusiva di colorito bluastro; alla base del collo, regione laterale destra, presenza di una lesione lineare disposta orizzontalmente; lesione abraso-contusa al polso destro e sul dorso della mano destra; al V dito della mano sinistra, presenza di lesione abraso contusa; ai polmoni presenza di ecchimosi asfittiche lobari e scissurali; sulla faccia posteriore del lobo inferiore del polmone destro, presenza di area contusa; alla sezione del parenchima polmonare, diffusa discromia ed intesa congestione associata ad edema; alla spremitura del polmone, fuoriuscita di notevole quantità di edema emorragico; alla apertura dei grossi bronchi, presenza di edema mucoso emorragico; presenza di infiltrato emorragico tra la parete dell’aorta toracica e la trachea, con consensuale coinvolgimento dell faccia posteriore del polmone destro che appare contuso; infiltrato emorragico che interessa il 6-7 spazio intercostale di sinistra lungo la linea ascellare ascellare posteriore".
Le foto choc dell'autopsia su Facebook
E, come detto, alle parole vengono associate le immagini, molto forti, che ritraggono il corpo senza vita di Aldo Naro. Un modo, scrivono, per "dare un idea ancora più chiara dell’assurdità delle tesi di chi ha indagato". "Davvero – si chiedono i familiari – un solo calcio sferrato da un unico soggetto ad una persona che si trova a terra può provocare tutte le lesioni descritte? Se così non fosse, chi ha provocato tutte le altre? E pertanto, chi sono gli altri assassini di Aldo? Perché questo fondamentale aspetto della vicenda non è stato approfondito? Peraltro, mancano, perché non fatte nel corso dell'autopsia, le foto del ventre, dei genitali e della parte frontale e interna delle cosce della vittima. Inspiegabilmente, non è stato effettuato alcun esame radiologico, e nessuna Tac su parte quella del cranio".
Il padre: “Non possiamo più stare zitti”
“Secondo lei quello è un ragazzo ucciso da un calcio di un 17enne? Adesso abbiamo deciso di dire basta. Aldo ha una mamma e una sorella. E io che sono uomo delle istituzioni non posso ignorare la loro voglia di verità e giustizia. Abbiamo appena iniziato a mostrare all'opinione pubblica tutte le incongruenze emerse nelle indagini. Non possiamo più stare zitti”: questo il commento di Rosario Naro, colonnello dei carabinieri e padre di Aldo, che ha spiegato la scelta di pubblicare le foto dell'autopsia del figlio. “Noi famiglie di vittime di efferati delitti troppo spesso dalle indagini non abbiamo giustizia – ha aggiunto -. Per questo abbiamo deciso di pubblicare le foto dell'autopsia. Una cosa grave, lo comprendo. Abbiamo voluto coinvolgere l'opinione pubblica su quanto è successo a mio figlio”.