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Canada, il Quebec vieta il velo islamico: “In una società libera ci si deve guardare in faccia”

Il Quebec, provincia del Canada, ha approvato una legge con la quale viene vietata la copertura del viso nei luoghi pubblici. Il divieto colpisce soprattutto le donne musulmane. Il premier: “Siamo in una società libera e democratica. Tu mi parli, io devo poter vedere la tua faccia e tu la mia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La provincia canadese del Quebec ha approvato una legge, la Bill 62, che vieta di coprire il viso a tutte le persone che ricevono o offrono servizi pubblici. Tradotto, semplificando: chiunque frequenti luoghi pubblici come uffici, ospedali e autobus non potrà indossare indumenti che coprono il volto. La legge è stata criticata dalle associazioni che difendono i diritti degli abitanti della provincia canadese, secondo i quali con questo provvedimento si vogliono marginalizzare le donne musulmane. La legge, approvata con 65 voti favorevoli e 51 contrari e sostenuta dal Partito liberale che ha la maggioranza nell’assemblea legislativa, non specifica quali siano le coperture del volto proibite e quali siano invece consentite. Finora il dibattito si è concentrato sul divieto di indossare il niqab: indumento con il quale viene coperto tutto il volto, esclusi gli occhi.

Il premier del Quebec, Philippe Couillard, ha spiegato le motivazioni che hanno portato all’approvazione di questo provvedimento: “Stiamo dicendo che per motivazioni legate alla comunicazione, all’identificazione e alla sicurezza, i servizi pubblici devono essere forniti e ricevuti a viso aperto”. Secondo Couillard, “siamo in una società libera e democratica. Tu mi parli, io devo poter vedere la tua faccia e tu la mia”.

Cosa prevede la Bill 62

La legge prevede il divieto di coprire il viso per tutte le persone all’interno di quelli che vengono definiti come i servizi governativi principali. Riguarda chiunque offra o riceva servizi pubblici: impiegati comunali e provinciali, dottori, infermieri, insegnanti, chiunque usi il trasporto pubblico. L’obiettivo, secondo chi ha proposto la norma, è quello di conservare l’identità secolare del Quebec sul modello francese. La norma manca ancora di alcuni dettagli: dovrebbero essere previste delle eccezioni non ancora comunicate e non è ancora noto quale tipo di copertura venga bandito.

Le critiche e l’opposizione alla legge

Il National Council of Canadian Muslims si è detto preoccupato dall’approvazione della legge e sta cercando di ricorrere alle vie legali per annullarla: “Questa legge è una violazione ingiustificata delle libertà religiose”, ha detto il direttore Ihsaan Gardee. Non si è invece sbilanciato il premier canadese Justin Trudeau che ha detto di rispettare le decisioni “delle singole assemblee legislative”.

Norme simili esistono già in molti paesi, soprattutto europei, come la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi e la Bulgaria. In Austria, da pochi giorni, è in vigore una legge che non consente di girare per strada indossando niqab e burqa.

Intanto, a Montreal – capitale del Quebec – molti cittadini hanno organizzato un protesta, durante la quale bloccheranno il traffico per protestare contro la Bill 62. Una protesta “in solidarietà con le donne che verranno colpite dal divieto”. Gli organizzatori hanno invitato tutti i manifestanti a partecipare alla mobilitazione portandosi una sciarpa o comunque un indumento che possa coprire il loro viso.

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