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Camusso: “Tagliare le tasse sul lavoro o sarà mobilitazione”

Il segretario generale della Cgil chiede risposte dalla legge di stabilità per redistribuire il reddito e ridurre le tasse sul lavoro e sulle pensioni. Oppure, fa sapere, non si potrà procedere che con la mobilitazione unitaria.
A cura di Susanna Picone
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L’ultimo avvertimento all’esecutivo arriva da parte della leader della Cgil Susanna Camusso: la legge di stabilità, secondo i sindacati, deve portare un taglio della tassazione su stipendi e pensioni, altrimenti “saremo costretti a riaprire una nuova stagione di mobilitazione unitaria”. Così il segretario generale della Cgil parlando con i giornalisti alla fine del direttivo del sindacato di Corso d’Italia. “Questo sarà il punto dirimente, la misura di giudizio del provvedimento”, ha affermato spiegando che il dibattito attuale non convince. “Stiamo galleggiando – ha detto Camusso – non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e con le reali necessità dei cittadini. Non aggredisce il nodo fondamentale che è l’ingiusta distribuzione del reddito”.

Sui conti pubblici – Interpellata sulle dichiarazioni del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, la Camusso ha affermato che dire la verità sui conti pubblici sarebbe un buon proposito ma insieme a ciò “bisogna anche dire che i nostri conti peggiorano in ragione delle politiche fatte fino a oggi che non hanno portato al risanamento e peggiorato la situazione di una parte degli italiani e al miglioramento per altri”. Nessun meccanismo che ragiona su Imu e Iva raggiunge l’obiettivo di redistribuzione del reddito, ha aggiunto la leader sindacale, che ha denunciato un “grande ritardo” da parte del governo nell’avvio di una discussione con le parti sociali sulla legge di stabilità.

Le dichiarazioni di Squinzi – Sulla manovra economica è intervenuto in mattinata anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi il quale ha affermato che congelare l’aumento dell’Iva fino al 31 dicembre “non è la priorità”. Poi ha aggiunto: “Da tempo stiamo chiedendo ad alta voce, con tutta la nostra forza, il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione e un intervento deciso sul cuneo fiscale. Questo darebbe una spinta maggiore per far ripartire l’economia”

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