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Camorra: arrestati a Napoli “Zì Menuzzo”, boss dei manifesti elettorali, e due ex carabinieri

La Dia ha arrestato all’alba dieci esponenti del clan dei Montescuro accusati di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti e di imposizione di tangenti per l’affissione dei manifesti elettorali nel quartiere di Sant’Erasmo. Tra gli arresti anche due ex appartenenti dell’Arma.
A cura di Susanna Picone
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La Dia ha arrestato all’alba dieci esponenti del clan dei Montescuro accusati di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti e di imposizione di tangenti per l’affissione dei manifesti elettorali nel quartiere di Sant’Erasmo. Tra gli arresti anche due ex appartenenti dell’Arma.

Nuovo blitz della Dia che stamane ha eseguito, a Napoli, dieci ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di presunti esponenti del clan della camorra che fa capo a Carmine Montescuro, il famoso “Zì Menuzzo” dei manifesti elettorali. I dieci arrestati di oggi, tra questi compaiono anche due ex appartenenti all’Arma dei Carabinieri, sono accusati di numerose estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti presenti nei quartieri napoletani di Sant’Erasmo e di Ponticelli oltre all’imposizione di tangenti per l’affissione dei manifesti elettorali.

Zì Menuzzo, secondo quanto è emerso dalle indagini, era appunto il boss che aveva imposto tangenti per l’affissione dei manifesti elettorali durante le elezioni provinciali del 2009: chi voleva farsi conoscere nella zona di sua “competenza”, a Sant’Erasmo, doveva pagare al clan dei Montescuro diverse migliaia di euro per ottenere così l’esclusiva dell’affissione dei manifesti elettorali. Gran parte dei soldi reperiti in questo modo venivano spesi direttamente dal capo clan Montescuro al casinò di Sanremo dove questo era un cliente accreditato.

Il coinvolgimento dei due carabinieri

Sono due in particolare le estorsione alle quali avrebbero preso direttamente parte i due ex carabinieri arrestati stamane dai militari di Napoli: nel 2009, quando iniziarono le indagini nei loro riguardi, i due erano stati trasferiti da Napoli in reparti dell’Arma del centro-nord Italia poi, con il prosieguo delle indagini, erano stati congedati. È emerso anche che nel periodo di Pasqua 2009, a causa di una forte necessità di reperire denaro destinato alle famiglie dei detenuti, Zì Menuzzo avrebbe dato ordine ai suoi affiliati di richiedere un “anticipo” anche sulla rata di ferragosto.

Carmine Montescuro, secondo quanto è trapelato dalle dichiarazioni di molti pentiti oltre che dalle indagini delle forze dell’ordine, era stato in passato anche un “mediatore” tra i Sarno e i Mazzarella: il boss arrivò a convocare un incontro di riappacificazione tra i vertici dei due clan della camorra in piazza Sant’Erasmo a Napoli ripreso anche dalle telecamere degli investigatori.

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