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Per i marò l’accusa di omicidio, la Farnesina richiama a Roma l’ambasciatore

Il dossier della polizia indiana arriva nel giorno precedente alla scadenza del periodo di carcerazione preventiva. De Mistura incontra il “chief minister” del Kerala: “Da lui mi aspetto fatti, non parole”. Poi l’ambasciatore viene richiamato a Roma per consultazioni.
A cura di Susanna Picone
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Il dossier della polizia indiana arriva nel giorno precedente alla scadenza del periodo di carcerazione preventiva, il suo contenuto è stato diffuso dalla stampa locale. De Mistura incontra il chief minister del Kerala: “Da lui mi aspetto fatti, non parole”.

UPDATE 16.30 – L’ambasciatore italiano a New Delhi è stato richiamato a Roma per consultazioni riguardo il caso dei marò in India. Il Ministero degli Esteri ha spiegato, in una nota, che “alla luce degli sviluppi della situazione in Kerala e dei capi di imputazione a carico dei due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, l’Ambasciatore a New Delhi Giacomo Sanfelice è stato richiamato a Roma per consultazioni con il Governo”.

È arrivata oggi la decisione che i marò italiani in India stavano attendendo: la polizia ha presentato al tribunale di Kollam il dossier con i capi d’accusa contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri della Enrica Lexie accusati di aver sparato a due pescatori indiani e trattenuti da allora nel carcere di Trivandrum. Al momento il contenuto del dossier è stato anticipato dalla stampa locale che ha reso noto di aver avuto accesso al documento: ebbene, la posizione dei due marò italiani (per i quali domani scade il periodo di 90 giorni previsto per la carcerazione preventiva) appare seria.

C’è l’omicidio tra i capi d’accusa – Per Latorre e Girone, secondo i quotidiani indiani, il processo sarà chiesto in base a quattro sezioni del codice penale indiano: 302, omicidio, 307, tentato omicidio, 427, azioni che hanno comportato danni e 34, associazione a delinquere. Nel documento d’accusa della polizia indiana ci sarebbe anche l’esatta localizzazione del luogo dell’incidente dello scorso febbraio, incidente che per l’Italia è avvenuto in acque internazionali mentre per l’India sarebbe all’interno delle 22 miglia dalla costa e quindi nella fascia che consente ad uno Stato diritto di controllo sulle navi in transito.

Una giornata di incontri per Staffan De Mistura – Il dossier con i capi d’accusa per i due marò è arrivato nel giorno in cui il sottosegretario agli Esteri De Mistura si trovava in India, prima a colloquio con gli stessi marò e poi con il “chief minister” del Kerala, Oommen Chandy. Con l’autorità indiana De Mistura ha affermato di aver avuto un incontro “duro”, è stata – secondo quanto riferito dal sottosegretario – una “riunione ferma e senza convenevoli” durante la quale De Mistura ha mostrato il suo disappunto perché, ha poi spiegato, che dal premier del Kerala si aspettava che eseguisse la richiesta della Corte suprema di rendere operativo il trasferimento invece di accettarla allontanandone l’esecuzione di altri 20 giorni. “Mi sono congedato ribadendogli che mi aspetto fatti e non parole”, così sono stati spiegati dunque i toni dell’incontro tra i due che, anche dinanzi ai fotografi, si sono mostrati sempre piuttosto distanti.

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