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Brittany sta male, pilota dell’aereo si rifiuta di atterrare: la 25enne muore, si era appena sposata

La 25enne era di ritorno dal viaggio di nozze col marito alle Hawaii, ma è stata colta da un’embolia polmonare. A bordo del volo dell’American Airlines era presente anche un medico che avrebbe ripetutamente chiesto al pilota di deviare l’aereo. Alla fine la giovane è morta.
A cura di Biagio Chiariello
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Una giovane sposina di ritorno dal viaggio di nozze è morta su un aereo dell'American Airlines dopo che un pilota della compagnia aerea ha ripetutamente rifiutato le richieste di un medico di atterrare. Secondo quanto afferma la famiglia di Brittany Oswell il dottore a bordo del volo partito da Honolulu, Hawaii, ha chiesto “tre volte” all’equipaggio che l’aereo effettuasse un atterraggio d’emergenza dopo aver appurato che la venticinquenne aveva subito un'embolia polmonare, un coagulo di sangue potenzialmente fatale che bloccava un'arteria tra cuore e polmoni. Ma il pilota, secondo quanto riferito, ha rifiutato. La donna ha smesso di respirare ed è stata portata al Baylor Medical Center in Texas non appena il velivolo è atterrato. L'aspirante infermiera, che aveva appena sposato Cory Oswell, è morta in ospedale tre giorni dopo. I fatti sono avvenuti nell’aprile del 2016.

La famiglia di Brittany ha fatto causa all'American Airlines, sostenendo il volo avrebbe dovuto essere deviato per l’emergenza medica in corso e che un defibrillatore difettoso a bordo avrebbe ulteriormente ostacolato le possibilità di sopravvivenza della 25enne. Il padre di Brittany, Chris Starks, chiede inoltre che “gli assistenti di volo ricevano una formazione medica minima e test regolari eseguiti su apparecchiature mediche a bordo per garantire che funzionino”. Sua madre Tina Starks, originaria del South Carolina, ha detto all'Honolulu Star Advertiser: "Se quell’aereo fosse atterrato, ora forse mia figlia sarebbe ancora con me” ospedale reale, non sul volo”. Parlando del dolore causato dalla morte improvvisa della figlia, Tina ha aggiunto: "Non l’ho ancora superato”.

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