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Bimbo trovato morto nel Ragusano, non si esclude la pista della pedofilia

Andrea, 8 anni, era scomparso da Santa Croce Camerina ed è stato trovato in un mulino abbandonato a Scoglitti. Le ricerche erano iniziate dopo l’allarme della madre che all’orario di uscita dalla scuola non aveva trovato il figlio. Oggi l’autopsia.
A cura di Susanna Picone
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Per la morte del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni scomparso ieri nel Ragusano, non è possibile escludere alcuna ipotesi. Dalla tragedia alla terribile pista della pedofilia. Oggi, per chiarire la causa del decesso, sarà effettuata l’autopsia sul corpo del bambino come richiesto dalla Procura di Ragusa. Andrea era scomparso ieri mattina da Santa Croce Camerina: intorno alle 8 era stato accompagnato dalla madre, casalinga 25enne, a scuola ma che in classe non è mai entrato. Hanno iniziato a cercarlo dopo che la mamma, all’orario di uscita di scuola alle 12.45, non ha trovato suo figlio. Poi nel pomeriggio, dopo la segnalazione di un cacciatore, il drammatico ritrovamento. Il corpo senza vita di Andrea era in un mulino abbandonato a Scoglitti, a pochi chilometri dalla sua scuola. “Qualcuno potrebbe averlo portato lì, ma dobbiamo essere cauti. Tra le piste seguite c’è anche quella pedofilia”, ha detto all'AGI il comandante provinciale dei carabinieri di Ragusa Sigismondo Fragassi.

"Riteniamo che si tratti di un fatto cruento" – Il bambino frequentava la terza elementare e adesso a scuola e l'intero paesino del Ragusano, è piombato nell'angoscia. I carabinieri hanno visionato le immagini dell'impianto di videosorveglianza della scuola elementare. Secondo quanto è emerso, già altre volte Andrea non era entrato a scuola e si era allontanato tuttavia gli investigatori non ritengono probabile che possa essere arrivato nel luogo del ritrovamento da solo. “Pensiamo che il bimbo – ha detto ancora il comandante provinciale dei carabinieri – non sia arrivato lì da solo. Stiamo valutando vari elementi, comprese le immagini che potrebbero avere registrato i sistemi di videosorveglienza. Riteniamo che si tratti di un fatto cruento”. Le indagini sono coordinate dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. La madre del bambino si trova in stato di choc, mentre il padre del piccolo, autotrasportatore, ha saputo della tragedia mentre si trovava fuori dalla Sicilia.

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