Bimbo Padova, rammarico e scuse da parte di Manganelli. Il padre: “L’ho salvato”

L’indignazione per il video mandato in onda ieri sera dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” è stata tale da scatenare grandi polemiche riguardo la storia del bambino padovano di 10 anni oggetto di un provvedimento della magistratura con il quale viene affidato a suo padre. La polemica è nata dal fatto che le immagini registrate durante il suo “prelievo” a scuola da parte della polizia e del padre appaiono piuttosto violente, con il bambino che prova inutilmente a far pressione. Delle immagini che hanno indignato il presidente del Senato Renato Schifani il quale, insieme ad altri, ha chiesto immediati chiarimenti al capo della Polizia Manganelli. La risposta di quest’ultimo non si è fatta attendere: Manganelli ha annunciato di aver avviato un’indagine interna per stabilire eventuali responsabilità e ha promesso massimo rigore. Da parte sua, inoltre, il capo della polizia ha espresso all’Ansa “profondo rammarico” per quanto avvenuto a Padova. Infine ha voluto esprimere le sue scuse ai familiari del bimbo assicurando, appunto, massimo rigore nell’inchiesta interna avviata. Il filmato integrale della Polizia è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria per l’attività di competenza della stessa.
Parla anche il padre del bambino, soddisfatto dell’operazione – Intanto, dopo che la madre e gli altri familiari materni del bambino hanno espresso (e denunciato) la vicenda avvenuta a Padova suscitando, appunto, grandi polemiche, anche il padre ha voluto spiegare il suo punto di vista. In particolare l’uomo, avvocato di professione che da quanto dice non aveva più avuto la possibilità di vedere suo figlio da tempo, si è mostrato finalmente soddisfatto dell’esito dell’operazione. Dice di aver "salvato" suo figlio, che ora sta bene ed è sereno: “L’importante è questo. Ho pranzato, giocato alla playstation e poi cenato con lui e l’ho messo a letto. Erano anni che non lo facevo ed è stata una bella emozione”. Il padre del bambino afferma che finalmente ora ha avuto la possibilità di abbracciare suo figlio dopo che per anni “ciò era stato impedito a me e ai miei familiari, non solo dalla madre ma anche dai suoi parenti”. L'uomo ha sottolineato la condizione difficile che in Italia vivono i padri separati.