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Bielorussia. Conosce due donne in discoteca e le uccide: condannato a morte

Alyaksandr Asipovich ha incontrato Alesya Klimava e Krystsina Krushkina in un locale notturno di Babruysk, in Bielorussia, unico paese in Europa in cui esiste ancora la pena di morte. Una delle due ragazze è stata colpita con 77 coltellate e un martello. L’uomo ha poi confessato: “Non so cosa mi sia successo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Condannato a morte per l'omicidio di due donne che ha incontrato in una discoteca. Alyaksandr Asipovich ha ucciso la 27enne Alesya Klimava e la 26enne  Krystsina Krushkina, nella città di Babruysk, in Bielorussia, unico paese in Europa in cui esiste ancora la pena di morte, con i condannati costretti a inginocchiarsi di spalle prima di essere fucilati. "Non so cosa mi abbia portato a fare questo", ha detto Asipovich, che ha ammesso il duplice omicidio.  ‘Sono una persona gentile e sentimentale. Mi dispiace per quello che ho fatto e chiedo a tutti di perdonarmi”. Di fronte al giudice Mikhail Melnikaw: "Chiedo al tribunale di darmi la possibilità di restare vivo, di lavorare per poter risarcire le famiglie delle mie vittime”. Ma il magistrato ha decretato che l’uomo dovrà essere giustiziato per i brutali omicidi: "Questa è la condanna giusta, dovrebbe essere vista come un esempio".

I fatti risalgono allo scorso luglio. Asipovich aveva conosciuto le due ragazze in una discoteca a Babruysk. Il personale del locale ha detto che i tre erano "ubriachi" quando sono partiti in taxi verso l’appartamento dell’uomo alle 4 del mattino. La chiamata alla polizia è stata fatta intorno alle 7:00. Secondo quanto ricostruito, il killer si sarebbe avventato contro Alesya Klimava colpendola con 77 coltellate, poi con un martello e a mani nude. La sua amica Krystsina Krushkina è riuscita a chiedere aiuto, ma quando la polizia è arrivata sul posto l’ha rinvenuta priva di vita, colpita da 16 fendenti. Asipovich aveva precedenti condanne per furto, rapina, e gravi lesioni fisiche. Ora ha il diritto di appellarsi alla condanna e anche di chiedere la grazia al presidente della Bielorussia. C’è però da dire che in tutti i precedenti casi, le sentenze di pena capitale sono state confermate.

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