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Biella. Porta la pistola al marito immobilizzato a letto e lo aiuta a uccidersi sotto inchiesta

Il dramma in una casa in valle Elvo, nel Biellese. La coppia in casa aveva un vero e proprio arsenale. I carabinieri hanno trovato un’altra pistola carica quando sono arrivati sul posto: non escluso che la donna volesse usarla su di se dopo aver aiutato il marito a togliersi la vita.
A cura di Biagio Chiariello
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Una tragedia si è consumata in Valle Elvo, nel Biellese. Un uomo di 79 anni si è tolto la vita con un colpo di pistola. Ad aiutarlo sarebbe stata la moglie, 70enne, gli ultimi quaranta trascorsi accanto al consorte. Secondo quanto si apprende l’anziano da tempo stava lottando contro una grave malattia e pare che le sue condizioni di sofferenza lo abbiano convinto a questa scelta estrema. Sarebbe stata la moglie a porgergli la pistola, una Beretta calibro 9, con il quale l’uomo ha compiuto l’insano gesto. Ora è indagata per istigazione al suicidio.

La coppia, appassionata di armi, aveva in casa un vero e proprio arsenale con fucili, pistole e centinaia di proiettili.  Evidentemente il 79enne non era più in grado di andare a prendere da solo la pistola nel nascondiglio e per questo ha chiesto l’aiuto della consorte. La donna, difesa, dall’avvocato Lucia Acconci, sarà sottoposta – su ordine del pm – all’esame dello stub per capire se sia stata lei a sparare. Quando i carabinieri sono arrivati nella casa della coppia di anziani hanno trovato un’altra pistola già carica: non è escluso che la 70enne volesse usarla su se stessa. Lo stesso esame è stato eseguito sulle mani del cadavere dell’uomo su cui è stata disposta anche l’autopsia. Tutti i campioni sono stati inviati al Ris di Parma dal quale è atteso anche il risultato dell’autopsia.

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