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Berlusconi attacca Bersani: “Prende porte in faccia da Grillo”

Il leader del Pdl conferma anche di voler cambiare nome al partito e tornare a Forza Italia. E dice: “Se non ci avessero annullato in media 5 voti a sezione avremmo vinto di oltre 250 mila voti”.
A cura di Davide Falcioni
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Il Cavaliere sta mantenendo in questi giorni un profilo molto basso, ma oggi in un incontro con gli eletti lombardi del Pdl è tornato a lanciare una frecciatina a Pierluigi Bersani: "Aspettiamo di vedere che Bersani continui a prendere porte in faccia da Grillo, poi vediamo se il segretario del Pd è un leader e sa guidare i suoi o se li porta a sbattere". Berlusconi ne ha approfittato anche per dire che "se non ci avessero annullato in media 5 voti a sezione avremmo vinto di oltre 250 mila voti". E ai suoi annuncia di aver sempre avuto in mente di cambiare il nome del partito ritornando agli albori e cioè a Forza Italia.

Il Cavaliere vedrà Mario Monti venerdì 8 marzo. Lunedì il presidente del Consiglio aveva inviato una lettera a Berlusconi, Bersani e Grillo per fissare una serie di incontri in vista del consiglio Ue del 14 marzo. Il Professore ha usato "Onorevole" per i primi due, e "signor" per il terzo, come richiesto dal regolamento dei Cinque Stelle che rifiutano l'appellativo di onorevole. Al momento non sarebbe stata definita, a quanto riferisce il Pd, la data del colloquio tra Bersani e il premier. Ancora non sarebbe arrivata una risposta, invece, da Beppe Grillo. "Il 14 marzo prossimo – si legge nella lettera – avrà luogo a Bruxelles la riunione del Consiglio Europeo di primavera, dedicata alla discussione delle priorità per la politica economica dell'Unione Europea e degli Stati membri nel 2013. Il Consiglio farà inoltre il punto sui progressi compiuti nel percorso di completamento dell'Unione economica e monetaria e affronterà il tema delle relazioni strategiche tra l'Unione e la Russia. Compete al presidente del Consiglio in carica, ancorché limitatamente agli affari correnti, di rappresentare l'Italia a tale riunione. Poiché, data la particolare situazione attuale, non è possibile svolgere il preventivo scambio di opinioni con il Parlamento – prassi introdotta dal governo che ho l'onore di presiedere – riterrei opportuno supplirvi mediante incontri con ciascun leader delle coalizioni o forze politiche che sono rappresentate nel nuovo Parlamento".

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