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Bce: la disoccupazione nel 2012 ha raggiunto livelli senza precedenti

E’ l’allarme dell’Eurotower che sottolinea anche “un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013”.
A cura di Biagio Chiariello
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Crisi Spagna.Lunghe file agli uffici disoccupazione

A fine 2012 il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è cresciuta "raggiungendo livelli senza precedenti" e la situazione è destinata a peggiore. Lo scrive la Bce nel bollettino mensile, secondo cui i dati delle indagini, con una disoccupazione al 12% a febbraio, "segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013".  L'Eurotower rileva come "la crisi economica e finanziaria continua a gravare sul mercato del lavoro nell'area dell'euro. Nel quarto trimestre del 2012 l'occupazione è diminuita ancora, mentre il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, raggiungendo livelli senza precedenti". La Banca Centrale Europea evidenzia poi come il tasso di disoccupazione aggregato per l'area dell'euro sia cresciuto da una media annuale del 7,6% nel 2007 all'11,4% nel 2012. Secondo le stime della Commissione europea, circa la metà di questi 3,8 punti percentuali di aumento è ascrivibile a un incremento della disoccupazione strutturale, e cioè la mancanza di un impiego legata all'assenza di corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro. Si prevede che il tasso di disoccupazione strutturale "rimanga a livelli elevati o addirittura aumenti ulteriormente nel breve termine". Per il 2014, le stime della Commissione europea, dell'Fmi e dell'Ocse "oscillano tra il 9 e l'11%, con livelli particolarmente elevati per paesi come Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda".

E la Bce lancia un nuovo appello ai governi dei paesi dell'area dell'euro affinché "moltiplichino gli sforzi per ridurre i disavanzi pubblici e proseguano le riforme strutturali; in tal modo la sostenibilità dei conti e la crescita economica si rafforzeranno reciprocamente". Le strategie di bilancio, si legge ancora nel bollettino mensile della Banca Centrale Europea, "devono essere integrate da riforme strutturali favorevoli alla crescita che siano ambiziose e di ampio respiro e interessino i mercati dei beni e servizi, compresi i servizi su rete, i mercati del lavoro e la modernizzazione della pubblica amministrazione. Per promuovere l'occupazione, il processo di formazione dei salari dovrebbe divenire più flessibile e meglio allineato alla produttività". Tali riforme, rileva la Bce, "aiuteranno i paesi negli sforzi tesi a recuperare competitività, porre le basi per una crescita sostenibile e favorire il ripristino della fiducia sul piano macroeconomico".

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