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Italiani, re della pasta: in un anno ognuno ne mangia 26 kg

Oggi si celebra l’alimento che regna sulle tavole d’Italia. Cresce l’export del made in Italy, apprezzato sempre più negli Stati Uniti e anche in Cina.
A cura di Redazione
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Oggi, 25 ottobre, è il World pasta day, la giornata mondiale della pasta, ovvero del piatto principale della dieta mediterranea, protagonista indiscusso del pranzo italiano. La giornata mondiale della pasta quest'anno si celebra a Istanbul, ma è l'Italia ad essere ben salda in testa ai consumi di quest'alimento. E ad esportarlo in tutto il mondo. Non si è mai mangiata così tanta pasta italiana all'estero – dice Coldiretti – e la giornata mondiale della pasta si festeggia quest'anno con il record storico delle esportazioni che raggiungono per la prima volta i 2 miliardi di chili tra penne, tagliatelle, spaghetti ed altro spediti e consumati all'estero. Un'analisi della Coldiretti, sulla base delle proiezioni su dati Istat relative all'anno 2013, rivela che in termini quantitativi si è verificato un aumento del 6 per cento della domanda estera del piatto principe della dieta mediterranea a cui vengono unanimemente riconosciute importanti proprietà salutistiche.

A spingere le esportazioni – sostiene l'associazione – è stata anche la capacità di innovazione dell'industria italiana con l'affermarsi sul mercato della pasta ottenuta al 100 per 100 dal grano italiano per iniziativa del progetto Firmato dagli agricoltori italiani (Fai) della Coldiretti che ha reso disponibile in prodotto dalle principali catene distributive alle botteghe di Campagna amica in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali. A livello nazionale i consumi di pasta delle famiglie italiane – sottolinea la Coldiretti – hanno tenuto più degli altri prodotti con un calo di appena l'1,3 per cento in termini quantitativi, sulla base dei dati relativi ai primi otto mesi del 2013. La produzione nazionale di pasta nel 2012 si è mantenuta sostanzialmente stabile, con 3,3 miliardi di chili prodotti per un valore di oltre 4,6 miliardi di euro secondo Aidepi, mentre il consumo pro capite si e' attestato sui 26 kg una quantità che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta – conclude la Coldiretti – si piazzano dietro al nostro Paese il Venezuela, con 13 chili all'anno a testa, e la Tunisia, con 12 chili all'anno pro capite. Cresce anche l'export: la sola Cina ha incrementato del 60% l'acquisto di pasta.

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