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“Voglio farla finita”, l’omicida di Novara sorvegliato a vista in carcere

Alberto Pastore rimarrà in carcere: dopo l’interrogatorio di garanzia, il Giudice per le indagini preliminari ha confermato il fermo e disposto la custodia cautelare in cella. Il 23enne sembra molto provato da tutto l’accaduto tanto che è sorvegliato in cella a vista 24 ore su 24 per evitare che possa mettere in atto episodi di autolesionismo.
A cura di Antonio Palma
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"Voglio farla finita, è meglio che mi uccida", è quanto avrebbe ripetuto a più riprese davanti ai giudici che lo interrogavano Alberto Pastore, il giovane di 23 anni che nella notte tra domenica e lunedì ha ucciso a coltellate l’amico Yoan Leonardi a Novara, auto denunciandosi subito dopo a mezzo social, convinto che il coetaneo stesse corteggiando la sua ex fidanzata. Proprio per le sue condizioni psicologiche, il giovane è sorvegliato in cella a vista 24 ore su 24 per evitare che possa mettere in atto episodi di autolesionismo. In carcere Alberto Pastore rimarrà ancora per altro tempo visto che lo stesso Gip ha confermato il fermo e biposto la custodia cautelare in carcere. Una misura del resto coclea positivamente anche dalla difesa  proprio perché in cella è strettamente sorvegliato

Le stesse ammissioni fatte subito dopo il delitto con un post su facebook e con un video su Instagram, Pastore le avrebbe ribadite anche davanti al Giudice per le indagini preliminari durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Novara dove è stato rinchiuso dopo l'arresto. Un interrogatorio breve durante il quale però il giovane non ha dato altri chiarimenti tanto che i pm hanno fatto sapere che intendono risentire nuovamente il ragazzo nei prossimi giorni per chiarire ancora molti punti oscuri della vicenda, in particolare "alcuni aspetti relativi al periodo precedente al delitto” e cioè ai rapporti tra vittima e omicida.

"Il coltello in auto per abitudine" 

Alberto Pastore si sarebbe limitato a raccontare di aver chiesto a Yoan un incontro chiarificatore sui suoi sospetti in merito al rapporto tra la sua ex fidanzata, che lo aveva lasciato poco più di un mese fa, senza però dare spiegazioni precise sulle motivazioni che lo hanno spinto infine ad accoltellare l'amico. Alberto Pastore ha raccontato che per colpire l'amico ha usato un coltello che teneva sempre in macchina per abitudine. Il 23enne era convinto che proprio Yoan fosse il motivo per cui la sua fidanzata aveva deciso di lasciarlo anche se tutti gli ripetevano che tra i due c'era solo un'amicizia e niente di più. "Quando tra me e Alberto è finita, lui mi ha aiutato, perché Albi stava diventando ossessivo” ha spiegato la stessa ragazza lanciando però un sospetto: "Secondo me c’è dell’altro. Non so cosa sia accaduto tra di loro, ma ho avuto la sensazione che Alberto odiasse Yoan da tempo e che la gelosia di oggi sia solo un pretesto per vendicarsi di qualcos’altro".

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