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Vincenzina uccisa in casa con un colpo di pistola al petto, fermato l’ex marito a Crotone

L’uomo arrestato al termine dell’interrogatorio e deve rispondere dei reati di omicidio volontario premeditato e porto abusivo di arma.
A cura di Antonio Palma
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Ennesimo caso di femminicidio quello avvenuto nelle scorse ore nel Crotonese dove una donna di 60 anni è stata uccisa in casa con un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata. Per l’omicidio di Vincenzina Ribecco, questo il nome della vittima, i carabinieri hanno fermato l'ex marito della donna, Alfonso Diletto, con l'accusa di omicidio volontario. L’assassinio della donna è avvenuto ieri sera, nel giorno della festa della donna. Vincenzina Ribecco è stata colpita nella sua abitazione a San Leonardo di Cutro e lasciata in una pozza di sangue.

A trovare il corpo senza vita della sessantenne nella serata dell’8 marzo è stato il figlio della donna che ha subito avvertito i soccorsi.  La donna era riversa sul pavimento con un colpo di pistola al petto e i soccorsi non hanno pioto fare nulla per lei. In casa non vi erano segni di effrazione e le attenzioni degli inquirenti si sono subito soffermate sull’ex marito della donna. Dopo aver sentito anche alcuni familiari della vittima, compresi i figli, i carabinieri della Compagnia di Crotone e del Reparto operativo del Comando provinciale hanno raggiunto l’uomo subito dopo i fatti e lo hanno accompagnato in caserma per essere interrogato come persona informata sui fatti.

Vincenzina Ribecco lavorava d'estate come inserviente in un villaggio turistico di San Leonardo di Cutro. La coppia aveva due figli non conviventi ma era separata ormai da anni e i due vivevano addirittura in due centri diversi. Durante il colloquio l’uomo sarebbe entrato in contraddizione e durante la notte e per lui è scattato l’arresto. Ora deve rispondere dei reati di omicidio volontario premeditato e porto abusivo di arma. Secondo quanto ricostruito, Vincenza Ribecco e Diletto avevano concordato un incontro per parlare di alcune questioni legati alla loro separazione ma l'uomo si è presentato all'incontro con l'ex moglie nascondendo una pistola che è risultata detenuta e portata abusivamente. È stata la stessa donna dunque ad aprire la porta di casa al suo assassino senza pensare di essere in pericolo.

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