396 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Via ai cani anti-Covid negli aeroporti, i dubbi dei virologi. Pregliasco: “Azzardato e rischioso”

Dalla teoria alla pratica; in alcuni aeroporti internazionali come Helsinki e Dubai, per accorciare file e tempi di attesta, si è cominciato ad utilizzare i cani come strumento diagnostico del Covid-19. Il nuovo metodo incontra tuttavia i dubbi di alcuni esperti. “E’una sperimentazione interessante ma ancora in fase di studio. In questa fase delicata, mi sembra rischioso e azzardato”, ha commentato il virologo Fabrizio Pregliasco.
A cura di Daniela Brucalossi
396 CONDIVISIONI
Immagine

In alcuni aeroporti internazionali, i migliori amici dell’uomo sono diventati uno strumento per individuare i viaggiatori affetti da coronavirus. Vengono chiamati cani anti – Covid o “sniffer dogs”: nei mesi scorsi erano già state fatte varie sperimentazioni in laboratorio ma solo negli ultimi giorni si è passati alla pratica in alcuni scali, come Helsinki o Dubai.
La scienza ha scoperto che, grazie al loro olfatto eccezionale, i cani non solo possono fiutare materiali esplosivi, droghe e malattie come il cancro o il morbo di Parkinson ma anche il Covid-19. Per questo motivo, si è pensato di impiegarli per ridurre le file e i tempi di attesa negli aeroporti.

Un campione di sudore o di saliva viene prelevato dalle ascelle dei viaggiatori e inserito in appositi contenitori di metallo. A questo punto, l’animale annusa il campione e, in pochi secondi, sarebbe in grado di individuare l’eventuale presenza della malattia. Secondo lo studio di alcuni scienziati tedeschi, questo metodo è efficace nel 92% dei casi.
I cani anti – Covid vengono addestrati in laboratorio indossando delle bende sugli occhi, in modo da non avere distrazioni a livello visivo. Imparano a riconoscere i campioni contenenti secrezioni di persone positive al virus e, ad ogni risultato positivo, vengono ricompensati con un croccantino.

“In fase infettiva, il corpo produce più composti volatili carboniosi, come cortisolo e adrenalina: queste sono le sostanze fiutate dagli animali”, ha spiegato il professor Professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi. Si è detto tuttavia dubbioso sulla reale affidabilità della diagnosi: “E’ sicuramente una sperimentazione interessante, ma ancora in fase di studio. In una fase delicata come questa, in cui i contagi da Covid – 19, stanno nuovamente risalendo, mi sembra azzardato e rischioso applicarla in un aeroporto come unico strumento di rilevazione del virus”.

396 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views