video suggerito
video suggerito

Verona, inchiesta su abusi e torture in Questura: chiesto il processo per 16 agenti di polizia

Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra agosto e novembre del 2022 e sarebbero avvenuti principalmente nella cosiddetta “sala acquario” della Questura di Verona, ma anche nei corridoi e nella sala di redazione atti.
A cura di Davide Falcioni
9 CONDIVISIONI
Immagine

Si avvia alle battute finali l'inchiesta sui presunti abusi e torture commessi da alcuni agenti delle Volanti della Questura di Verona: dopo aver concluso le indagini preliminari la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per 16 poliziotti. Di questi, nove dovranno rispondere delle accuse più gravi: torture e violenze nei confronti di fermati, spesso persone vulnerabili come immigrati, senzatetto e tossicodipendenti, che non avrebbero mai sporto denuncia per timore di ritorsioni.

L’indagine ha portato inizialmente sotto la lente dei magistrati 28 agenti. Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra agosto e novembre del 2022 e sarebbero avvenuti principalmente nella cosiddetta "sala acquario" della Questura, ma anche nei corridoi e nella sala di redazione atti.

A fare emergere lo scandalo era stato, nel giugno 2023, Roberto Da Rold, 45 anni, uno degli agenti più esperti. Dopo un anno di indagini, Da Rold aveva deciso di rompere il silenzio e rilasciare parziali ammissioni davanti al giudice per le indagini preliminari, raccontando di una sua reazione violenta contro un fermato che gli aveva sputato. Altri quattro agenti, finiti come lui agli arresti, avevano invece scelto di non collaborare. Tra questi, Alessandro Migliore, considerato il capo del gruppo, per il quale è stato disposto il giudizio immediato.

Secondo l’accusa, le violenze sarebbero state sistematiche e coperte da una rete di omertà. Altri 17 agenti sarebbero stati coinvolti in qualità di testimoni silenziosi, colpevoli – secondo l’ipotesi dei pm – di non aver denunciato i fatti pur essendone a conoscenza. Otto posizioni, tuttavia, sono già state archiviate nel corso delle indagini.

La Questura di Verona, guidata all’epoca dal Questore Roberto Massucci, non aveva ignorato le segnalazioni: fu proprio la squadra mobile a ricevere l’incarico di condurre gli accertamenti interni. Massucci, inoltre, aveva preso posizione con una lettera indirizzata ai suoi uomini, sottolineando la gravità dell’accaduto.

Due dei 16 agenti indagati hanno scelto di patteggiare la pena, mentre per altri due è stato già definito il giudizio immediato. Per i restanti, la prossima tappa sarà l’udienza preliminare fissata per il 22 settembre davanti alla giudice Arianna Busato, momento cruciale per capire chi sarà effettivamente rinviato a giudizio per fatti che scuotono l’immagine e la fiducia nelle forze dell’ordine.

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views