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Vercelli, 16enne non può correre con gli altri perché autistico: intera squadra si ritira

La scelta dei compagni di squadra di un 16ene piemontese che per la giuria di una gara di ciclocross doveva gareggiare in disparte in quanto autistico nonostante gareggi in bici da anni. Tutti insieme sono andati a festeggiare perché “metterci la faccia a 13-17 anni va considerata come una vittoria morale” come ha spiegato l’allenatore.
A cura di Antonio Palma
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Per i compagni di squadra è stato sempre un di loro e del resto il 16enne Andrea da anni gareggia in bici al pari degli altri coetanei ma domenica scorsa è successo qualcosa di inatteso: la giuria ha deciso che non poteva partire con gli altri perché lui è diverso, è affetto da autismo. Una scelta contestata duramente dagli altri ragazzi che infine hanno deciso di ritirarsi in blocco per protesta e in solidarietà con il loro amico. È quanto accaduto nel weekend scorso durante una gara di ciclocross di Serravalle Sesia, nel Vercellese, e che ha visto come protagonisti i ragazzi della squadra Flower Bike di Villareggia, cittadina del Torinese. Andrea è tesserato addirittura dal 2010 e da tre anni corre in gara come gli altri, anche se spesso accompagnato come era stato richiesto. Anche domenica era stato proposto di farlo partire in coda e accompagnato ma i giudici questa volta hanno detto di no.

Per la giuria lui doveva partire staccato e non insieme agli altri anche se il sedicenne ha dimostrato negli anni di saper correre esattamente come i suoi coetanei. Una decisione giustificata col fatto che si trattava di una disciplina diversa, non country cross ma ciclocross, e che però è stata duramente contestata dalla squadra. Tutti insieme i ragazzi hanno rinunciato alla competizione per cui si erano preparati andandosene a festeggiare perché "metterci la faccia a 13-17 anni va considerata come una vittoria morale, un successo nella propria esperienza di vita” come ha  spiegato l’allenatore Cristian Peterlin

La squadra però ora ha deciso di continuare la battaglia nelle sedi opportune lanciando anche una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #iocorroconandrea. “Ci muoveremo nelle sedi opportune per far correre Andrea, ma è bene che anche chi ci segue lo sappia, perché fino a oggi i problemi legati a nostro atleta li abbiamo affrontati con le buone ma è servito a poco, siamo stati in pratica ignorati". Il 16enne partecipa regolarmente alle gare con la tessera speciale "Intellettual Disability", frutto di un accordo tra la federazione che si occupa di sport paralimpici e la Federazione Ciclistica ma ad ogni gara ci si trova di fronte a diverse problematiche. "L’accordo è partito nel 2012 e dice che possono gareggiare, ma senza specificare bene come. Di base dovrebbe avere sempre un accompagnatore, siamo riusciti a far cambiare le cose dimostrando che era in grado di affrontare la corsa da solo. Nella mountain bike ce l’abbiamo fatta, ha corso nel cross country una gara di 48 chilometri con duemila metri di dislivello senza problemi" ha sottolineato Peterlin, concludendo: "Siamo stufi di combattere in silenzio e con discrezione. Lo facciamo da ormai troppo tempo…e non è servito".

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