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Vendono l’azienda, ma come ultimo atto regalano un milione ai dipendenti

Hanno deciso di vendere tutto a una multinazionale ma, prima del passaggio di consegne, la proprietà del gruppo torinese Olsa, azienda socializzata in fanali per automotive, ha deciso di offrire un stipendio in più ai lavoratori: “È un premio per dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa avventura”
A cura di Antonio Palma
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"Con tante di queste persone abbiamo trascorso quasi 40 anni assieme", è racchiusa in questa frase, pronunciata da uno dei soci e fondatori del gruppo, la scelta di destinare un milione di euro a tutti i dipendenti come ultimo atto primo di vendere l'azienda a una multinazionale del settore. Stiamo parlando del gruppo Olsa di Rivoli, nel Torinese, l’azienda di fanali per automotive che è stata ceduta questa estate al colosso canadese della componentistica Magna International. Quando alcuni mesi fa hanno annunciato che avrebbero ceduto l'intera azienda storica italiana a una multinazionale del settore non tutti erano rimasti contenti, col passare dei giorni, però, negli uffici, nei centri di ricerca e negli stabilimenti  del gruppo si è compreso che non era una volontà di mollare tutto ma la voglia di fra crescere ancora di più l'azienda e dargli una impronta più internazionale.

Un volontà dimostrata ora con la scelta di premiare i dipendenti con quasi uno stipendio i più in occasione del passaggio di consegne che avverrà nei prossimi giorni. "È un premio per dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa avventura di impresa" ha dichiarato al Corriere della sera Massimo Pedrana che insieme ad Alberto Peyrani, Bruno Ressico ed Eugenio Bosco esce di scena per far posto ala multinazionale leader mondiali del settore. "Noi soci siamo tutti over 65: è venuto il momento di avviare un passaggio generazionale e di consentire all’azienda di compiere quel salto dimensionale necessario per meglio competere nel mondo. Ma non dimentichiamo i compagni di questo lungo viaggio" ha aggiunto Pedrana.

L'azienda che può contare già su 285 milioni di ricavi e sei stabilimenti, due in Italia (a Moncalieri e Santena) e gli altri in Polonia, Messico, Cina e Brasile, entrerà ora a far parte di un gruppo da quasi 40 miliardi di dollari.  "Il mondo dell’auto vive giorni di profondi cambiamenti. Il fanale è diventato un oggetto molto sofisticato. Con l’arrivo della guida autonoma i sistemi di illuminazione l’illuminazione e i led saranno decisivi. Servono grandi investimenti che solo una multinazionale può garantire" ha concluso Pedrana. "L’attuale assetto produttivo italiana verrà conservato" hanno confermato i  sindacati auspicando che "la nuova proprietà possa intraprendere nuove investimenti e nuove assunzioni".

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