Rischio botulino, maxi-sequestro dei Nas in azienda: vasetti sporchi riutilizzati per succhi di frutta

Centinaia di vasetti di vetro già utilizzati più volte, alcuni dei quali ancora sporchi, pronti per essere riempiti nuovamente di succhi di frutta e confetture da immettere in commercio, è quanto hanno scoperto i carabinieri dei Nas in un’azienda agricola della provincia di Bologna attiva nella produzione e commercializzazione di confetture e succhi di frutta che è stata sanzionata e chiusa per grave carenze igienico sanitarie.
L’operazione dei miliari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha portato al sequestro di oltre 670 chilogrammi di confetture e succhi di frutta stoccati nell’azienda bolognese, per un valore commerciale stimato in oltre 15mila euro, ma anche sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 4.500 euro per la stessa ditta che è stata anche chiusa su disposizione dell’AUSL competente.
La scoperta delle precarie condizioni igieniche in cui venivano prodotti gli alimenti da vendere ai consumatori è avvenuta nell’ambito della campagna di prevenzione e sicurezza alimentare “Estate Tranquilla 2025” scattata su tutto il territorio italiano ad opera dei Nas. La ditta oggetto del maxi sequestro era stata individuata durante una serie di controlli mirati presso aziende e stabilimenti impegnati nella produzione di conserve vegetali, al fine di scongiurare il rischio botulino.
Durante il controllo a sorpresa a metà agosto, i carabinieri si sono trovati davanti a una scena decisamente oltre ogni limite. Nella ditta vi era l’assoluta mancanza di procedure di pastorizzazione, con grave rischio per i consumatori di sviluppo della pericolosa tossina botulinica. Oltre ai vasetti riutilizzati, sono stati trovati anche contenitori di confetture senza etichette e senza sottovuoto, e 1.500 confetture e succhi di frutta risalenti addirittura a oltre quindici anni fa.
Nei locali di produzione inoltre riscontrata sporcizia, ragnatele e guano mentre all’esterno era in atto la preparazione artigianale di passata di pomodoro in contenitori arrugginiti, alimentati con legname ricavato da pallet dismessi. Per questo le autorità sanitarie hanno disposto la sospensione dell’intera attività di produzione, stoccaggio e vendita delle conserve alimentari, quantificata in circa 150mila euro.