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Vaccini Covid in vacanza, l’idea del governo dell’iscrizione temporanea alle Asl

Per le somministrazioni delle secondi dosi di vaccini anti-Covid in vacanza il governo starebbe pensando a un piano che prevede domiciliazione provvisoria e comunicazione all’Asl nei territori di arrivo. Si parla di un cambio di domiciliazione provvisorio che dovrebbe avere durata non inferiore alle tre settimane.
A cura di Susanna Picone
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Da giorni si sta discutendo molto di una questione che potrebbe diventare centrale nella riorganizzazione del piano vaccinale anti-Covid nei prossimi mesi: la possibilità di vaccinare nei luoghi di vacanza coloro che quest’estate viaggeranno per turismo in una regione diversa dalla propria. Il problema riguarda soprattutto chi ha già ricevuto la prima dose ed è in attesa della seconda e deve quindi rispettare l’intervallo massimo di tempo tra le due per essere sicuro di completare il ciclo. Per dare la possibilità agli italiani di vaccinarsi anche in vacanza, quindi in una regione diversa da quella di appartenenza, il governo starebbe valutando l'ipotesi di un'iscrizione "temporanea" all'anagrafe sanitaria dell'Asl in cui si trascorre la villeggiatura. Si parla di un cambio di domiciliazione provvisorio non inferiore alle tre settimane. Su questa possibilità starebbe lavorando il tavolo tecnico tra il ministero del Turismo guidato da Massimo Garavaglia, il ministero della Salute e il Commissario all'emergenza Covid Francesco Figliuolo, che nei giorni scorsi aveva di fatto allontanato l’eventualità del vaccino Covid durante le vacanze.

Vaccini in vacanza, l'accordo tra Piemonte e Liguria

Come spiega oggi il Corriere della Sera, l’ipotesi dell’iscrizione temporanea alle Asl dei luoghi di villeggiatura potrebbe essere un modo per superare delle difficoltà logistiche: permetterebbe di fatto di originare un dato agganciato a una piattaforma informatica regionale. Queste piattaforme non sono collegate tra loro, ma tutte comunicano con il ministero della Salute. Per il vaccino in vacanza esiste già un accordo tra Piemonte e Liguria. "Sarà sottoposto all'approvazione del generale Figliuolo, dal quale ho trovato grande disponibilità", ha precisato il presidente del Piemonte Cirio, al fianco del presidente della Liguria Toti. I presidenti delle due regioni spiegano che le modalità dell’accordo “sono basate sull'interscambio dell'anagrafe vaccinale e attraverso un meccanismo di controllo dell'autocertificazione il meno burocratico possibile”: “Piemonte e Liguria sono regioni virtuose – ha detto Cirio – stanno procedendo in maniera molto spedita nella campagna vaccinale. Trovare un accordo nazionale per vaccinarsi in vacanza è complicato, ciò non toglie che non si possa procedere ad accordi territoriali".

Vaia (Spallanzani): "Vaccini vanno fatti anche in vacanza"

È intervenuto oggi sul tema dei vaccini durante le ferie anche il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia: "La Persona al centro, anche in vacanza. Mi raccomando, però, attenzione alle regole. Non molliamo proprio ora”, ha scritto su Facebook soddisfatto della discussione su come fare il vaccino a chi è in vacanza. “Bisogna finalmente comprendere che una sanità rinnovata, più efficiente e più efficace, che può uscire dalla pandemia, parte dal convincimento che è la Persona al centro della organizzazione e non viceversa. Tutto si deve muovere per incentivare  e promuovere la salute dei Cittadini. Quindi ribadisco: le vaccinazioni vanno fatte anche in vacanza, negli aeroporti e nei luoghi dove si tengono raduni culturali, sportivi ed i grandi concerti. Favoriamo la Persona, sempre più al centro della nostra attenzione”, conclude Zaia.

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