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Covid 19

Vaccini ai bambini, chi sono gli scienziati favorevoli e i contrari a immunizzare gli under 12

Non tutti sono favorevoli alle vaccinazioni anti Covid per gli under 12. Alcuni scienziati, una minoranza, esprime perplessità. Ma per i pediatri italiani è fondamentale proteggere i più piccoli, perché questi possono diventare “i serbatoi delle nuove varianti”. Fino ad ora in Italia le vittime sono state 12 tra 0 e 9 anni, alle quali si aggiungono altre 16 tra 10 e 18 anni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con l'approssimarsi della ripartenza dell'anno scolastico le vaccinazioni sui bambini dividono il mondo scientifico. Due giorni fa è stato il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, a dire di essere "assolutamente contrario alla vaccinazione degli under 12, per due motivi". A Sky Tg24 ha spiegato che "Nei bambini è statisticamente irrilevante non solo il contagio ma anche la malattia al di sotto dei 12 anni. In questo caso quindi la bilancia rischio-beneficio penderebbe tutta sulla parte del rischio". Per Vaia, "il problema non è l'Rna che resta nell'organismo. Il problema è che comunque noi possiamo avere degli effetti collaterali. Nei bambini non c'è questo contagio così imponente e non c'è la malattia, oggi".

Tra i più dubbiosi sulle vaccinazioni ai bambini c'è l'epidemiologa Sara Gandini, che poche settimane fa ha ribadito: "Lo stato attuale delle conoscenze del vaccino nelle fasce pediatriche è insufficiente a garantire che siano stati valutati correttamente potenziali effetti collaterali rari, come rilevato dalla stessa Pfizer ‘visto il numero ridotto di bambini partecipanti allo studio sperimentale': per questo chiediamo cautela rispetto a una comunicazione che da più parti sembra spingere, se non verso l’obbligo, sicuramente verso un fortissimo condizionamento alla vaccinazione in fascia pediatrica per tutta la popolazione sana, ricordando che il tasso di mortalità da Covid-19 nella fascia 0-19 anni è dello 0,0003%".

È invece un sostenitore delle immunizzazioni il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, che oggi in un'intervista a ‘La Stampa' dice che "è importante coprire anche la fascia sotto i 12 anni di età. La vaccinazione è fondamentale per la loro protezione. 

Secondo il professore "Per gli under 12 le paure sono infondate. La vaccinazione in questa fascia di età con questa tipologia di vaccini è sicura. I benefici sono maggiori dei rischi che risultano quasi inesistenti. Non vanno dimenticate le conseguenze del virus Sars-Cov-2 anche sui più piccoli. In Italia, da inizio pandemia, sono morti 28 pazienti di età pediatrica. E di questi 13 avevano meno di 10 anni. Il vaccino non provoca effetti collaterali rilevanti e protegge, oltre che dal rischio di complicanze fatali, anche dal rischio di sviluppare una patologia grave come la sindrome multi-infiammatoria sistemica. Inoltre vaccinando i bambini si eviteranno focolai anche nelle scuole elementari e quindi si potrà avere un ritorno in classe in sicurezza, evitando la didattica a distanza".

Sul Corriere della Sera viene riportata la posizione di Annamaria Staiano, presidente della società italiana di pediatria. L'esperta si dice d'accordo con l'Accademia statunitense di pediatria, che ha sollecitato gli enti regolatori ad approvare il vaccino per i bambini al più presto: "I casi nella fascia 0-18 anni sono aumentati, negli Stati Uniti i morti tra i minorenni sono 350 dall'inizio della pandemia, quindi non parliamo di numeri trascurabili". In Italia, le piccole vittime sono state 12 tra 0 e 9 anni, a cui si aggiungono altre 16 tra 10 e 18 anni. Staiano spiega che i sintomi del Covid sono lievi nei bambini, ma questi possono diventare "i serbatoi delle nuove varianti".

Anche il professor Massimo Galli è convinto che l'immunizzazione sia necessaria a qualsiasi età: "Il vaccino per gli under 12 è fondamentale perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile. In altre parole, senza aver vaccinato tutta la popolazione, bambini compresi, la possibilità di contenere il fenomeno diventa complicata", ha detto nei giorni scorsi a Sky Tg24 il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

Uno studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista "Pediatric Research" di Nature, condotto dai docenti Andrea Praticò e Martino Ruggieri del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Catania, invita i governi a potenziare gli studi sulla sicurezza e efficacia del vaccino contro il Covid-19 tra gli under 15, e in caso di esito positivo promuovere una campagna vaccinale su scala mondiale: "Negli ultimi mesi il contributo più significativo contro la diffusione del Covid-19 è arrivato dalla straordinaria ed efficace campagna di vaccinazione che, insieme alle politiche di lockdown, al distanziamento fisico e ad altre misure di protezione, ha drasticamente ridotto i tassi di contagio e mortalità – si legge nello studio – tuttavia questa massiccia campagna di vaccinazione solo di recente coinvolge i bambini di età superiore ai 12 anni. Questa mancanza di attenzione per i più giovani è motivata dal fatto che l'infezione da Covid-19 nell'infanzia ha un decorso benigno e limitato ben riconosciuto, con febbre da bassa a moderata, manifestazioni simil-influenzali e gastrointestinali". 

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