video suggerito
video suggerito

Vacanze in Spagna e buoni da Bulgari: inchiesta concorsopoli scuote la polizia italiana

Scoppia il caso concorsopoli nella polizia di Stato: l’inchiesta della Procura di Roma ipotizza favori nei concorsi, con medici compiacenti, buoni Bulgari e viaggi in Costa Brava.
A cura di Davide Falcioni
33 CONDIVISIONI
Immagine

Scoppia il caso “concorsopoli” nella polizia di Stato. Un’inchiesta per corruzione e falso, coordinata dalla Procura di Roma e condotta dalla stessa polizia insieme alla Guardia di Finanza, mette sotto la lente presunti favori nei concorsi per l’ingresso nei ranghi della polizia.

Al centro delle indagini c’è il segretario generale del Siulp, il principale sindacato della polizia di Stato con circa 26mila iscritti, Felice Romano. Secondo l’ipotesi accusatoria, Romano avrebbe agevolato alcuni candidati, in particolare nel concorso del 2020, intervenendo su procedure e valutazioni sanitarie per consentire l’ammissione di aspiranti agenti che non avrebbero superato gli accertamenti.

Come riporta il Fatto Quotidiano, l’inchiesta chiama in causa anche medici ritenuti compiacenti. Tra questi, dalle intercettazioni emerge il nome di Elisabetta Falvo, moglie di Romano e primo dirigente medico della polizia di Stato. Gli investigatori ipotizzano un sistema più ampio, con il coinvolgimento di altri professionisti pronti a intervenire per “aggiustare” certificati medici di candidati con problemi fisici, rendendoli idonei.

Tra gli episodi contestati figura quello di un giovane candidato la cui famiglia avrebbe tentato di consegnare duemila euro sotto forma di buoni da spendere da Bulgari. Un dono rifiutato, ma che per gli inquirenti non attenua la gravità del presunto scambio di favori. Un altro filone riguarda i rapporti tra Romano e Fabrizio Ciprani, dirigente medico della polizia di Stato, in relazione alla posizione del figlio di un soggetto indicato nelle intercettazioni come "Fabbri". "Abbiamo parlato con il capo, gli hanno fatto ridare la prova, idoneo", rassicura Romano in una conversazione intercettata. Resta da chiarire chi fosse il “capo” citato: all’epoca il capo della polizia era Lamberto Giannini, oggi prefetto di Roma, che ha escluso ogni coinvolgimento e si è detto del tutto estraneo all’inchiesta.

Nel fascicolo compaiono anche altri episodi, come l’acquisto di una camera iperbarica per studi medici da un imprenditore amico della coppia Romano-Falvo. Secondo l’accusa, l’imprenditore avrebbe ricambiato con l’offerta di una vacanza in Spagna, sulla Costa Brava. Su questo punto, tuttavia, il gip ha sollevato rilievi rispetto all’impostazione dei pm, anche alla luce delle fatture esibite da Romano per alcune cene con il fornitore, descritto come un amico di lunga data.

La Procura ha chiesto gli arresti domiciliari per Romano e Falvo. L’ex segretario del Siulp ha respinto ogni addebito, mentre la moglie si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il giudice ha disposto la sospensione dal servizio per Falvo e per altre due dirigenti del Siulp. Per Romano, già in pensione, è stato invece imposto il divieto di dimora nel Municipio I di Roma, dove ha sede la segreteria generale del sindacato.

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views