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Università stranieri Perugia, 23 indagati per concorsi truccati: inchiesta nata dal caso Suarez-Juve

Da un’inchiesta della Guardia di Finanza di Perugia sono emersi elementi che “consentono di ipotizzare” l’esistenza di irregolarità nello svolgimento di concorsi per l’assunzione di ricercatori e professori universitari all’Università per Stranieri di Perugia.
A cura di Davide Falcioni
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Da un'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia sono emersi elementi che "consentono di ipotizzare" l'esistenza di irregolarità nello svolgimento di alcuni concorsi per l'assunzione di ricercatori e professori universitari all'Università per Stranieri di Perugia. I reati ipotizzati sono quelli di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio e turbata libertà degli incanti.  L'indagine – secondo quanto appreso – non coinvolge l'attuale vertice della Stranieri; sotto inchiesta ci sarebbero a vario titolo ventitré persone. L’ipotesi delle forze dell’ordine è che alla base ci sia stata una serie di scambi di favori tra professori universitari per favorire l’assunzione di ricercatori e professori. La Guardia di Finanza di Perugia è coordinata dalla procura guidata da Raffaele Cantone. L’attenzione è posta soprattutto su tre o quattro concorsi.

La scoperta delle presunte irregolarità oggetto dell'inchiesta sarebbe stata possibile grazie all'indagine sul cosiddetto "esame farsa" per la conoscenza dell’italiano sostenuto dal calciatore Luis Suarez. Dall’analisi del materiale e dei documenti acquisiti in quel caso, soprattutto dei telefoni cellulari, sarebbero emersi elementi che hanno portato gli inquirenti a ipotizzare l’esistenza di altri ipotetici reati. Nello specifico, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, gli esiti dei concorsi potrebbero essere stati predeterminati, intervenendo sulla scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, sulla loro profilazione, sull’individuazione dei commissari e sul controllo di ciascuna fase delle selezioni. Proprio nel tentativo di accertare queste dinamiche e per verificare l’eventuale grado di coinvolgimento degli indagati, la procura perugina ha disposto l’acquisizione di ulteriori documenti relativi alle singole procedure concorsuali presso lo stesso Ateneo di Palazzo Gallenga e al MIUR, i cui funzionari non sono comunque coinvolti dagli accertamenti.

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