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Una tassa per disincentivare i turisti “mordi e fuggi”: la proposta del sindaco di Venezia

Il sindaco Brugnaro, in una lunga intervista concessa a La Stampa, racconta di come vorrebbe cambiare la città di Venezia disincentivando il turismo “mordi e fuggi”, che aumenta i costi di gestione ma allo stesso tempo fornisce uno scarso ritorno economico al comune e alle attività commerciali.
A cura di Charlotte Matteini
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vaporetto venezia incidente

Una tassa per scoraggiare i soggiorni brevi e il turismo cosiddetto "mordi e fuggi". L'idea è stata lanciata dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha spiegato in cosa consisterebbe il suo piano e per quale motivo vorrebbe introdurre questa tassa abbastanza impopolare, in una città che tocca punte di 150.000 turisti in una sola giornata. "Il turismo di massa non è un'emergenza per Venezia, anzi. Ma qualcuno, invece di sviluppare altri settori, vuole uccidere il turismo che ci dà da mangiare. Quando hai fame prima pensi a riempire il frigorifero, poi a mangiare meglio. Se eliminiamo il turismo si svuota il frigo e la gente non mangia più", ha spiegato Brugnaro, sostenendo che la sua idea di sviluppo di fonda soprattutto sull'industria classica. "Prima sviluppiamo l’industria. Tutto dipende dal porto. Abbiamo appena perso una nave da seimila container. Non è andata a Genova o Trieste, ma a Capodistria. Perché il mondo va verso economie di scala. Gli armatori acquistano navi più grandi e il nostro porto non è in grado di accoglierle. Allora dico a Renzi: facciamo un patto per Venezia. Un nuovo tracciato per le grandi navi da crociera, peraltro già usato in passato. E Porto Marghera". Non chiederebbe soldi in più al governo, ma solamente quelli previsti dalla legge speciale e semplificazioni burocratiche che possano invogliare i privati a investire sull'area.

E sul turismo, invece? Brugnaro non ci pensa proprio a rinunciare alle grandi navi da crociera in Laguna, che l'Unesco vorrebbe vietare: "Le vietassero a casa loro. E i cinquemila posti di lavoro chi ce li dà, l’Unesco? Le grandi navi non fanno male a nessuno", non danneggiano l'ecosistema lagunare sostiene il sindaco, che sottolinea che questi allarmismi sarebbero lanciati dagli estremisti e non corrisponderebbero al vero. "Uscire dall'Unesco sarebbe ininfluente. È l’Unesco che si fa pubblicità con Venezia, non il contrario. È l’Unesco che va salvata, non Venezia"

"Tutti ci danno lezioni, allora io ho istituito una commissione pubblica. Chi ha proposte – politici, esperti, categorie, associazioni, semplici cittadini – le scriva e ce le consegni. Ora o mai più. Tutte saranno vagliate dai tecnici del Comune, poi noi accoglieremo quelle che condividiamo e faremo le nostre. I turisti non vanno demonizzati, sono persone come noi. Senza turisti Venezia muore. La città è aperta a tutti, non la vieterò mai a nessuno. Un ospite è sempre un ospite. Ma il turismo mordi e fuggi non dà grandi benefici e crea costi per la città, va regolamentato" e per questo motivo il sindaco Brugnaro spiega che vorrebbe appunto introdurre una tassa di scopo, una tassa di soggiorno ulteriore che cambierebbe a seconda del tempo di permanenza del turista: chi sta poco, paga molto e chi sta invece di più, potrà pagare di meno.

"La tassa di soggiorno non basta per finanziare i servizi utilizzati dai turisti. Penso a un contributo, un obolo inversamente proporzionale al tempo di permanenza. Chi arriva e parte in un solo giorno paga di più, ogni giorno di pernottamento fa calare l’entità del contributo", che – sottolinea Brugnaro – sarebbe valido anche per i passeggeri delle grandi navi da crociera. Per applicare la tassa in maniera semplice, Brugnaro pensa a un sistema di prenotazioni online e di addebito sui biglietti dei vaporetti, delle navi e dei treni.

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