“Un momento storico, anche noi siamo Chiesa”: centinaia di fedeli Lgbt+ a San Pietro per il Giubileo

Erano centinaia i fedeli della comunità Lgbt+ che ieri, sabato 6 settembre, hanno vissuto un momento storico, quello di un pellegrinaggio giubilare a Roma, nel cuore della cristianità, con il passaggio della Porta Santa a San Pietro.
Dopo la veglia celebrata il venerdì sera, sabato si sono tenute la Messa e il pellegrinaggio giubilare "che è stato il momento centrale", racconta a Fanpage.it Tiziano Fani Braga, coordinatore del gruppo Mosaiko Cristiani Lgbt+, volontario de La Tenda di Gionata e uno degli organizzatori del Pellegrinaggio.
"Abbiamo avuto una partecipazione straordinaria, non ce l'aspettavamo, le iscrizioni sono state più di 1400. Abbiamo avuto alcune disdette di fratelli che non sono potuti venire, ma alla Messa eravamo sicuramente più di mille", aggiunge.
La Chiesa del Gesù, dove i fedeli Lgbt+ si sono raccolti in preghiera, era piena, i posti a sedere tutti occupati e tanti hanno seguito la Messa in piedi o seduti per terra. Tiziano ci descrive la celebrazione come "un momento di grande comunione".

All'organizzazione del pellegrinaggio hanno partecipato organizzazioni nazionali e internazionali. "C'è stata una grande collaborazione dei giovani. Un gruppo ha portato la croce arcobaleno da Terracina a Roma. Ci siamo sentiti veramente in comunione, è stato un momento storico".
Tiziano non è l'unico a definire "storico" il pellegrinaggio giubilare che si è tenuto ieri. Si tratta infatti del primo organizzato da associazioni Lgbt+ e calendarizzato tra gli eventi per il Giubileo.
"C'è stato un grande supporto da parte della Chiesa che ci ha accolto, durante la Messa e il pellegrinaggio a San Pietro. Non ci sono state contestazioni, cosa che un po' temevamo", prosegue il volontario de La Tenda di Gionata.

La Messa è stata celebrata da monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei. Occorre "liberarsi dai pregiudizi" e "nessuno deve più sentirsi escluso", ha detto il vescovo di Cassano all'Ionio nell'omelia. "Il Giubileo deve essere un tempo di giustizia riparativa" ed "è l'ora di restituire dignità a tutti, soprattutto a chi è stata negata", ha aggiunto.
"È chiaro non si cancella il passato, non si strappano i capitoli dolorosi dalla vita ma Dio salva", ha aggiunto. "Durante l'omelia ci sono stati 3 minuti di applausi, tutti si sono alzati in piedi", ha ricordato Tiziano.
Che commenta: "Le sue parole ci hanno sorpreso tantissimo, essendo il vicepresidente della Cei immaginavamo un'apertura moderata, invece abbiamo sentito un'accoglienza piena". Insieme ai fedeli Lgbt+ c'erano anche tanti sacerdoti.
Tra loro, don Andrea Conocchia, parroco di Torvaianica, accompagnato da alcune donne trans che accoglie da anni. E suor Genevieve, la religiosa amica di Papa Francesco che ha rotto il protocollo scoppiando in lacrime davanti alla sua bara.

Papa Leone XIV non era presente alla giornata odierna ma, come ci spiega ancora Tiziano, la sua partecipazione ai pellegrinaggi giubilari non è obbligatoria. Anche se in molti si aspettavano una sua apparizione, soprattutto dopo l'incontro, avvenuto qualche giorno fa, tra padre James Martin, gesuita da sempre vicino ai cattolici Lgbt+, e il Pontefice.
"Il Papa durante l'incontro ha garantito la stessa apertura di Francesco e così facendo ha messo un po' a tacere le voci che erano circolate dopo la sua elezione", osserva Tiziano.
Anche la partecipazione di alcuni rappresentanti del movimento internazionale progressista “Noi siamo Chiesa” al Giubileo delle équipe sinodali in Vaticano a ottobre, annunciata alcune settimane fa, è stata considerata un'altra piccola apertura. In quest’occasione sembra sia previsto un incontro con Papa Leone.
"Il Sinodo non si è ancora chiuso perché il documento presentato dai vescovi è stato ritenuto incompleto ed è stato rimandato indietro, quindi speriamo che in quello che verrà approvato ci siano cambiamenti e aggiunte strutturali. Che non siano solo parole", commenta Tiziano.

"Il punto cruciale su cui si basa la nostra pastorale è che siamo tutti battezzati e siamo tutti cristiani, facciamo parte della stessa Chiesa, siamo anche noi Chiesa. La nostra voce sicuramente sarà giunta al Papa e speriamo ci sia un'apertura strutturata in tal senso. – aggiunge – Noi ci siamo, siamo nella Storia e questo evento storico aprirà un nuovo capitolo".
"Continueremo con i nostri incontri e le nostre pastorali. Le cose si cambiano dal basso e noi continueremo su questa strada. Ora c'è una visibilità maggiore e la possibilità di arrivare a tutti, a quelle persone che non hanno spazio per potersi esprimere e conoscere un altro percorso di fede all'interno della Chiesa".
"Speriamo che questo messaggio possa arrivare, che sia possibile dire: ‘Ci siamo anche noi, possiamo vivere la nostra fede‘. Al pellegrinaggio hanno partecipato anche tanti giovani, cosa che non accade sempre in queste occasioni, – conclude Tiziano – ma è bello sapere che saranno loro a portare avanti questa pastorale e per noi è molto importante".