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Un cesareo d’urgenza per salvare mamma Camilla positiva al Covid: “Penelope nata prematura ma sana”

Un cesareo d’urgenza per salvare mamma Camilla dal Covid: la donna è stata ricoverata in terapia intensiva a causa del virus mentre la sua bimba, Penelope, è stata salvata grazie alle cure del reparto di terapia intensiva neonatale. Madre e figlia sono attualmente guarite e sono tornate a casa. La piccola Penelope è sana e normopeso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un cesareo d'urgenza, poi la corsa in rianimazione per la madre malata di Covid. La bambina nata d'urgenza è stata ricoverata in terapia intensiva neonatale. Nell'operazione sono stati coinvolti decine di medici e quattro reparti dell'ospedale di Mestre dell'Angelo. La piccola Penelope è però salva, così come sua madre Camilla. Le due sono tornate a casa dopo settimane di ricovero. La bimba è nata il 25 marzo, fortunatamente negativa al Covid. Con un mese di anticipo per tentare di salvare sua madre dalla polmonite interstiziale provocata dal virus. Anche il papà era positivo, in isolamento domiciliare in attesa di rivedere le due donne della famiglia.

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La gravidanza e il Covid

Camilla Gnata e Piero Zane hanno 30 anni e sono dell'isola veneziana di Murano. A settembre hanno scoperto di aspettare un figlio, ma la bella notizia è stata oscurata dalla positività della neo mamma. Il 14 marzo Camilla si è svegliata con tosse secca, respiro alterato e affanno. La donna è stata poi ricoverata nel maxi reparto Covid dell'ospedale mestrino dell'Angelo. A quel punto sono iniziati i forti dolori al ventre. Dopo il confronto tra medici, la decisione: la polmonite si era aggravata e la donna è stata ricoverata in terapia intensiva. Per salvarle la vita, però, bisognava far nascere Penelope. "I medici mi spiegarono del cesareo, poi il buio. Ho visto la mia bambina in braccio a un dottore – ha raccontato la donna -. Me l'ha mostrata a distanza di sicurezza, poi il nulla". Camilla ha iniziato poi la ripresa in terapia intensiva ed è arrivata alle dimissioni. Dopo il ritorno a casa era ancora positiva ed è stato disposto l'isolamento domiciliare in attesa delle dimissioni della piccola Penelope, che nel frattempo era ancora affidata alle cure della patologia neonatale. Per respirare aveva bisogno delle macchine e per nutrirsi di un sondino nasogastrico.

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"La vicinanza della madre è determinante nel percorso di cura – spiega il primario dei reparti di pediatria e patologia neonatale Paola Cavicchioli -. In accordo con Camilla abbiamo deciso di farla tornare in ospedale dopo una settimana per ricoverarla in pediatria insieme alla figlia. Entrambe in isolamento". Qui Camilla ha potuto stringere Penelope per un giorno intero. La bimba ha iniziato a nutrirsi dal seno della madre. "Ho pianto – racconta lei – quando ho visto che si alimentava da sola. Mi fa sempre piangere vedere che i nostri sforzi sono ripagati". Dopo sette giorni, sono arrivate le dimissioni per entrambe. Penelope era sana e normopeso. Adesso tutti e tre sono nella loro casa di Murano. "Lavoriamo ogni giorno per impedire al Covid di distruggere famiglie – spiega il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contado – e questo lieto fine ci rende felici".

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