Udine, scontro frontale tra scooter e auto: Tommaso, maestro di danza, muore a 23 anni

Un giovane di ventitré anni di Udine è morto nella tarda serata di lunedì in un incidente stradale avvenuto lungo la strada che collega Cividale del Friuli e Moimacco (Udine). Si chiamava Tommaso Michielan e viaggiava a bordo di uno scooter. Il terribile schianto è avvenuto poco dopo le 23. Per cause in corso di accertamento un'auto Citroen C3 e lo scooter su cui viaggiava il ventitreenne si sono scontrate frontalmente. La moto di Tommaso – che prima è finito sul parabrezza dell’auto, infrangendolo, poi sull’asfalto – ha preso fuoco. Inutili i tentativi del personale sanitario di rianimare il giovane, che viaggiava da solo sul suo scooter. Troppo gravi le ferite riportate in seguito all’urto con l’auto: i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Avrebbe riportato delle ferite anche il conducente dell’auto, un giovane di ventuno anni di Moimacco, ma sarebbe stato lui a prestare i primi soccorsi al ventitreenne in attesa dell’arrivo del personale medico. Sul posto per i rilievi sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco e i Carabinieri di Cividale che sono al lavoro per chiarire l’esatta dinamica del tragico incidente stradale. I mezzi coinvolti nell’incidente sono stati posti sotto sequestro.
Il ricordo su Facebook – Come si legge sui quotidiani locali, Tommaso Michielan era un maestro di danza. Sulla pagina Facebook “Dna Danza” è apparso un lungo post di saluto: “Oggi la DNA Danza ha perso un angelo. Non ci sono parole, ho il sangue congelato e il cuore a pezzi. Caro e dolce Tommy il tuo sorriso e la tua energia resteranno per sempre all’interno della DNA, i tuoi passi, la tua danza e i tuoi allievi saranno sempre lì. Non voglio crederci, non possiamo crederci, per me tu resterai sempre in quell’aula danza a fare ciò che più amavi e ci illuminerai ancora con la tua grinta e la tua luce. Ci mancherai da morire, quell’incidente in moto ti ha portato via da noi a soli 23 anni. Non è giusto, non è possibile e non ci possiamo credere. Ora hai raggiunto il tuo papà, che da poco purtroppo avevi salutato. Queste sono le vere ingiustizie della vita, non è possibile, non è giusto. Abbracciamo forte la tua povera mamma, perché non possiamo neanche immaginare il tragico dolore che ora ha dentro di se. Continua a danzare tra le nuvole perché noi tutti ti ammireremo sollevando lo sguardo”.