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Ucciso perché ha reagito alla rapina nel suo bar, l’ultimo addio di Foggia a Francesco Traiano

Durante i funerali di Francesco Traiano la bara ha poi sfilato simbolicamente proprio davanti a quel bar in cui il 38enne ha trovato la morte. Durante tutto il corteo funebre i negozi della zona hanno abbassato le saracinesche in segno di lutto e diversi cittadini di Foggia hanno voluto salutare l’uomo esponendo ai balconi striscioni dedicati al giovane imprenditore,
A cura di Antonio Palma
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"Vogliamo sicurezza e legalità", è l'urlo disperato che si è levato tra amici e parenti di Francesco Traiano oggi durante i funerali del titolare del bar Gocce di Caffè di Foggia morto il 9 ottobre scorso a causa delle gravi ferite riportate il 17 settembre durante una rapina nel suo locale. Una richiesta alle autorità nazionali ma anche all'amministrazione locale di un territorio difficile dove purtroppo la morte del 38enne, ucciso solo perché aveva tetto di difendere quello che con tanti sacrifici si era costruito e guadagnato, non è un fatto isolato. Una riposta indiretta è arrivata dallo stessi sindaco di Foggia, Franco Landella, che, dopo aver proclamato il lutto cittadino, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nell'eventuale processo a carico dei responsabili.

Durante l'ultimo saluto a Traiano, il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso e dal volo di palloncini che componevano la scritta "Francesco". La bara ha poi sfilato proprio davanti a quel bar in cui il 38enne ha trovato la morte e davanti al panificio-pizzeria "Briciole di Pane", l'altra attività commerciale gestita da Francesco. Durante tutto il corteo funebre i negozi della zona hanno abbassato le saracinesche in segno di lutto e diversi cittadini di Foggia hanno voluto salutare l'uomo esponendo ai balconi striscioni dedicati al giovane imprenditore, con scritte come "Ciao Francesco" e "Vola Francesco". Davanti all'ingresso del panificio parenti e amici dell'uomo hanno esposto invece uno striscione che recitava "Ti hanno tagliato le ali ma non potranno impedirti di volare".

Traiano era stato colpito da una violenta coltellata all'altezza dell'occhio sinistro durante la colluttazione con i rapinatori e le sue condizioni erano apparse subito gravi tanto che fin dal giorno della rapina era stato ricoverato nel reparto di rianimazione da dove purtroppo non è mai più uscito. Gli autori di quella rapina così come colui che ha sferrato il colpo mortale purtroppo per ora sono ancora liberi. Lo stesso vescovo Pelvi che ha celebrato i funerali di Traiano durante l'omelia ha chiesto loro di farsi avanti e pentirsi ma ha anche esortato a parlare chiunque sapesse qualcosa.

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