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Ucciso per aver difeso l’amica dal marito, la famiglia di Vitalie: “Questa tragedia si poteva evitare”

Ucciso con un coltellata al cuore per difendere l’amica dal marito violento. La famiglia di Vitalie piange un fratello, un cognato, un amico descritto da tutti come generoso e sempre disponibile ma tuona: “Questa tragedia di poteva evitare, perché nessuno ha aiutato quella ragazza e la sua bambina?”.
A cura di Chiara Ammendola
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Vitalie Sofroni e il luogo in cui è stato ucciso (foto Fanpage.it)
Vitalie Sofroni e il luogo in cui è stato ucciso (foto Fanpage.it)

Una pugnalata al cuore. È stato ucciso così il 40enne Vitalie Sofroni, morto per difendere un'amica dalla furia del marito, Costantin Gorgan, che ora si trova in carcere con l'accusa di omicidio. Le indagini dovranno chiarire se la morte di Vitalie sia frutto di premeditazione o se l'accusa della quale dovrà rispondere il 25enne, di origini moldave come la vittima, è omicidio volontario. A una settimana dalla tragedia che ha colpito la famiglia Sofroni, la sorella e il fratello dell'uomo, Svetlana e e Mihail, fanno i conti col dolore ma soprattutto parlano di una tragedia che poteva essere evitata. “Il giorno prima la moglie di Costantin aveva denunciato tutto ai carabinieri, le violenze e le minacce di morte del marito – racconta la sorella Svetlana a Fanpage.it – Vitalie la stava ospitando perché aveva capito la gravità della situazione, ha chiesto alle forze dell'ordine di fare qualcosa ma loro hanno detto di aspettare. ‘Se si fa vivo, ci chiamate', dissero. Ma quando sono arrivati era ormai troppo tardi. Vitalie era già morto”.

Svetlana chi era Vitalie Sofroni?
Vitalie era una persona buonissima e non solo con noi, con la sua famiglia. Con chiunque era generoso e sempre disponibile, vitale, quando entrava lui in una stanza lo notavi, portava gioia. Era un uomo speciale, affettuoso con i bambini e generoso con gli adulti.

Vitalie conosceva Costantin, il suo assassino
Lui conosceva bene il suo assassino, lavoravano insieme. Vitalie gli aveva dato una grossa mano soprattutto per il lavoro, quando c'erano dei lavoretti extra glieli passava perché sapeva che ne aveva bisogno, che aveva una bambina piccola da crescere. Spesso Costantin gli chiedeva di accompagnare la moglie anche in ospedale perché lui non aveva la macchina, insomma erano amici, se così si può dire. Costantin era uno che chiedeva sempre una mano e tutti gliela concedevano, anche a mio marito ha spesso chiesto dei soldi.

Vitalie Sofroni
Vitalie Sofroni

Voi come avete conosciuto quest'uomo? 
Tramite altri amici, moldavi come noi: in questi casi ci si aiuta se si può. Ci aveva detto che era in cerca di lavoro e Vitalie gli ha detto che in azienda cercavano un autista e così è stato assunto.

Quando è iniziato tutto? 
Il giorno prima dell'omicidio quella ragazza (la moglie di Costantin Gorgan n.d.r.) ha chiamato Vitalie dicendo che aveva paura, che il marito l'aveva picchiata e che non poteva più restare in quella casa, ha detto a mio fratello che il marito aveva preso la figlia piccola e l'aveva portata con sé e poi le aveva telefonato dicendo ‘o vieni a prenderti tua figlia o la lancio dal ponte'. Quando lo ha raggiunto, quell'uomo ha provato a lanciare sia lei che la figlia dal ponte. Allora quando Vitalie ha sentito quella storia le ha detto: “Ok allora vieni a stare da me”. Nonostante la casa fosse piccola, lui ha ospitato lei e la figlia, Vitalie ha dormito sul divano e le ha lasciato la camera da letto.

Il luogo in cui è stato ucciso Vitalie Sofroni (foto Fanpage.it)
Il luogo in cui è stato ucciso Vitalie Sofroni (foto Fanpage.it)

E il giorno dopo cosa è successo?
Vitalie è uscito presto come ogni mattina per andare a lavorare e lei per non restare sola perché aveva paura del marito è andata dal vicino di casa di mio fratello. Nel pomeriggio sono andati i carabinieri a casa perché Costantin aveva sporto denuncia dicendo che la moglie era andata via di casa portando con sé la figlia. A quel punto lei ha mostrato i lividi e ha raccontato tutto, delle violenze subite sporgendo a sua volta denuncia nei confronti del marito. I carabinieri le hanno detto di restare lì e di avvertirli qualora il marito si fosse fatto vivo. Vitalie ha chiesto che venisse portata via in luogo sicuro ma loro hanno detto che avrebbero dovuto aspettare.

E lui si è fatto vivo…
Il marito si è presentato a casa del vicino, aveva un coltello col quale ha minacciato tutti, e così ha portato via la moglie fuggendo con un'auto che era parcheggiata fuori e che evidentemente li stava aspettando. Poi l'uomo alla guida ha visto che stavano litigando e li ha abbandonati in quel parcheggio. So che lei ha provato a scappare e a chiedere aiuto ai passanti ma nessuno si è fermato. Vitalie li ha seguiti perché temeva che quell'uomo facesse del male alla ragazza, e così li ha raggiunti in quel parcheggio dove poi è stato ucciso.

La comunità moldava rende omaggio a Vitalie (foto Fanpage.it)
La comunità moldava rende omaggio a Vitalie (foto Fanpage.it)

Questa ragazza e la sua bambina dove sono adesso? 
In una casa protetta. Ma ormai è tardi. È avvenuto tutto troppo tardi. Quel giorno probabilmente se non fosse intervenuto Vitalie lui avrebbe ucciso la moglie e la figlia, chi può dirlo.

Come state affrontando questo dolore? 
La figlia di Vitalie piange tutti i giorni, tutto il giorno. Cerco di abbracciarla e di starle vicino ma non è facile. I funerali di Vitalie si terranno sabato, lì potremo dargli un ultimo saluto. Lui era qui in Italia da 18 anni, ci sono tante persone che gli volevano bene. Mio marito ogni giorno mi dice: ‘Ogni tanto prendo il telefono e penso che devo chiamare Vitalie per dirgli ciò che da fare al lavoro, poi mi ricordo che non c'è più'. I miei tre figli erano legatissimi allo zio, lui li viziava, li riempiva di attenzioni. È brutto parlare di lui sapendo che non c'è più. Fa tanto male.

Avete ricevuto messaggi di vicinanza dal sindaco o dalle istituzioni?
Niente, silenzio. Nessuno ci ha chiamato.

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