Uccise la nonna con 20 coltellate, assolto: “E’ incapace di intendere e di volere”

Totalmente incapace di intendere e di volere. Con questa motivazione è stato assolto Anthony Muscas, il 26enne che due anni fa uccise la nonna con una ventina di coltellate a Serramanna, un paese del Medio Campidano, in Sardena. A giudicarlo non punibile è stato il Gup del Tribunale di Cagliari, Cristina Ornano. Il giovane, affetto da disturbi psichici e seguito da tempo dal Centro di salute mentale, viveva con la nonna da quando aveva tre anni, dopo la separazione dei genitori.
Era il 12 aprile del 2013 quando Muscas colpì mortalmente la nonna, Maria Santoro, di 65 anni, e venne arrestato il giorno dopo l’omicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane stava guardando la tv quando sarebbe stato colto da un raptus, accoltellando l’anziana all'addome. Una furia inarrestabile e violenta tanto che il coltello da cucina utilizzato per il delitto si sarebbe anche rotto. Muscas si era poi allontanato da casa, lasciando la nonna in fin di vita in una pozza di sangue. Quando nella casa sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri per Maria Santoro non c'era ormai più nulla da fare.
Sembra che il giovane avesse chiesto dieci euro alla nonna per andare al circo. Denaro che la donna si sarebbe rifiutata di dargli. Gli investigatori però non avevano confermato l'ipotesi. Successivamente il ragazzo, avrebbe accusato la nonna di essere troppo severa con lui. Almeno questa era stata la giustificazione fornita da Muscas per il delitto commesso. "Alternava momenti di lucidità a momenti di confusione – aveva sottolineato il comandate provinciale dei carabinieri, Davide Angrisani – ha raccontato con tranquillità quanto accaduto ai militari intervenuti immediatamente dopo il delitto".